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Lavoro, Pannella e De Lucia: il Partito Democratico discuta delle proposte di Ichino
Non si abbandoni la tradizione dei Tarantelli, dei Biagi, dei Giugni a Sacconi-Berlusconi.

Roma, 6 luglio 2010

• Dichiarazione di Marco Pannella e Michele De Lucia, tesoriere di Radicali italiani

Tra i diversi e gravi problemi del Partito democratico c’è, specie in una fase di così grande difficoltà per il nostro Paese, quello rappresentato dal ritardo accumulato dallo stesso PD sul fronte delle riforme economiche e sociali, dovuto innanzitutto all’assenza di un dibattito aperto tra le diverse proposte sul tappeto, a cominciare da quelle avanzate da Pietro Ichino. Dal progetto semplificazione alla riforma del diritto del lavoro, dalla lettura del caso dello stabilimento Fiat di Pomigliano D’Arco alla riforma del sistema di rappresentanza sindacale e della contrattazione, le iniziative del senatore del PD e il loro valore aggiunto sul piano economico, sociale e istituzionale, vengono tenute ai margini a vantaggio di altre posizioni “tradizionali” e tradizionalmente fallimentari proprio rispetto all’obiettivo della tutela dei più deboli.
Ancora in queste ore, alla Camera, prosegue l’esame della proposta di legge sul proseguimento volontario e sperimentale dell’età lavorativa, da noi ispirata, e perfezionata grazie all’apporto, da par loro, dell’onorevole Giuliano Cazzola e proprio del senatore Ichino, che ne sono i primi firmatari: diritto al lavoro sì, ma per tutti, anche per gli anziani, a meno che non preferiscano, loro, la pensione.
Certo, la nostra Costituzione, la “migliore del mondo”, è “fondata” sul lavoro, ma su quale lavoro? Lavoro-sacrificio? Lavoro-penitenza? Lavoro-sfruttamento? Lavoro nero o bianco? Ci auguriamo che non prosegua la tradizione per cui la storia dei Tarantelli, dei Biagi, dei Giugni si abbandona a Sacconi-Berlusconi, mentre Pietro Ichino, maestro certamente scientifico e militante, viene lasciato all’attenzione, invece che del PD, di chiunque altro lo riconosca e lo valuti come tale.


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