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Caso Abruzzo: Beltrandi ennesimo episodio di violenza delle forze dell?ordine e di prepotenza arrogante di Minzolini che mistifica i fatti accaduti oggi a Roma

7 luglio 2010

 

Dichiarazione di Marco Beltrandi, deputato radicale, della Commissione di Vigilanza Rai
 
 
Si è registrato, in mattinata, l’ennesimo episodio di violenza delle forze dell’ordine ai danni di pacifici cittadini abruzzesi che manifestavano per le loro richieste armati solo di ragione e nonviolenza.
 
Sono arrivati in cinquemila, con quarantacinque pulmann. Torneranno tutti, ma tre di loro porteranno per sempre il ricordo delle manganellate che li hanno colpiti, rei di aver voluto far conoscere le condizioni di disagio in cui versano dopo piĂą di un anno dal tremendo sisma che li ha colpiti.
 
Marco Pannella, presente alla manifestazione, l’ha definita come “una rivolta ghandiana, consapevole e nel segno della ragionevolezza costituita dalla conoscenza vera di cio' che sta accadendo all'Aquila e al suo territorio''.
 
Alle armi della nonviolenza si sono opposti i manganella tori del Governo, i quali hanno ferito tre manifestanti rei di gridare “vergogna” e “l’Aquila”, sotto i palazzi di un potere insensibile e impotente innanzi alle sventure altrui, forse perché troppo concentrato su quelle proprie.
 
Come al solito l’ineffabile direttore del Tg 1, Augusto Minzolini, non ha mancato la sua opera di vera e propria mistificazione della realtà, riuscendo a spiegare i fatti come una protesta contro l’opposizione, primo tra tutti contro Bersani, e non come una doglianza per le modalità con cui questo esecutivo stà penalizzando l’Abruzzo, tagliando fondi, imponendo nuovamente le tasse, senza che l’occupazione e l’economia sia potuta ripartire.
 
Chiarisce il deputato radicale Beltrandi come: “questi fatti siano politicamente, prima che giuridicamente imputabili al Governo, il quale preferisce costruire città fantasma senza passato, quindi senza un futuro. Si è poi riusciti, come sempre, a confermare lo status di “non notiziabile” di Marco Pannella, reo di aver indicato la via della proposta nonviolenta ai suoi corregionali, invece della protesta violenta, molto più utile ad un esecutivo nel suo complesso in difficoltà.
Certamente per il Governo e Minzolini sarebbe stato preferibile uno scontro provocato dagli abruzzesi. :“Così non è stato, ma così deve apparire.
Per questo motivo ho presentato due interrogazioni, la prima a Maroni e La russa, per conoscere i motivi di una così un spiegabile aggressione, la seconda a Masi, per conoscere le spiegabilissime scelte censorie del solerte Minzolini”
 


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