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- Dichiarazione di Mario Staderini, Segretario di Radicali Italiani
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La condanna in primo grado del Comandante dei Ros aggrava, se possibile, una realtĂ di cui occorrerĂ primo o poi prendere atto: i principali posti di comando delle forze di sicurezza italiane sono diretti da persone condannate per gravi reati e interdette dai pubblici uffici.
Mesi fa, infatti, sono stati condannati in secondo grado oltre al Direttore del Dipartimento per le Informazioni e la Sicurezza, Gianni De Gennaro, il capo dell’Antiterrorismo, il responsabile dell’AISI e il responsabile dello SCO.
Non esistono precedenti analoghi nelle democrazie moderne.
Al di là degli attestati di stima per professionalità oggettivamente di livello e del sacrosanto principio di non colpevolezza, in tutti questi casi non è pensabile aspettare le sentenze della Cassazione come se nulla fosse successo.
Sarebbe folle lasciare che anche solo una parte degli italiani possa nutrire dubbi sulla serenitĂ di chi svolge i massimi incarichi per la sicurezza del Paese.
Che il Governo e l’opposizione siano uniti nel nascondere il problema è fatto alquanto anomalo di cui sarebbe bene almeno discutere.
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