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Giallo sullo scienziato iraniano scomparso e ricomparso a Washington

• da Il manifesto del 14 luglio 2010

di Alessandra Potenza

A pochi giorni di distanza dallo scambio di spie statunitensi e russe nell'aeroporto di Vienna in un remake quasi cinematografico da guerra fredda, un altro 007 torna a far discutere a Washington. Questa volta, il paese interessato non è la Russia, ma l'Iran, e la spia in questione non è una bella donna dai capelli rossi di cui si parla su Facebook, ma uno scienziato nucleare iraniano, ricercatore dell'università Malek Ashtar di Tehran e lavoratore per la Organizzazione per l'energia atomica iraniana, possibile fonte di informazioni sul tanto discusso programma nucleare dell'Iran. Scomparso misteriosamente nel giugno 2009 durante un pellegrinaggio in Arabia saudita, Shaharam Amiri è poi riapparso sul web tre volte, in video alquanto discutibili, che hanno scatenato le accuse di rapimento da parte di Tehran. Nel primo video, un uomo che sembrava Amiri dichiarava di esser stato rapito dagli Usa e torturato. Nel secondo, un altro uomo somigliante allo scienziato affermava di vivere liberamente in Arizona. Infine, il terzo video annunciava che Amiri era riuscito a scappare e voleva tornare in Iran, La veridicità dei video è ancora da verificare, ma per Tehran non ha molta importanza. Il governo iraniano ha infatti dichiarato di avere delle prove che dimostrano il rapimento di Amiri da parte della Cia, mentre diversi media locali e la Abc dichiarano che Amiri ha fatto defezione e ha deciso di collaborare con l'intelligence americana. Ora si è tornato a discutere sullo scienziato nucleare perché Amici è ricomparso lunedì sera, non in un video rilasciato su internet, ma in persona, all'ambasciata pakistana a Washington, che cura gli interessi iraniani negli Usa da quando, nel 1979 dopo la rivoluzione islamica, Tehran e Washington tagliarono i rapporti diplomatici. Amiri ha dichiarato di voler tornare in Iran immediatamente e il portavoce del ministro degli esteri pakistano Abdul Basit ha confermato che la sezione iraniana dell'ambasciata sta preparando il suo rimpatrio in Iran. La questione rimane tuttora confusa: Tehran continua ad accusare gli Usa di aver rapito Amiri, mentre il portavoce del dipartimento di Stato Usa P.J. Crowely ha respinto le accuse, affermando che Amiri «è vissuto liberamente negli Stati uniti e in tutta libertà può andarsene». La vicenda è simile alla scomparsa dell'ex vice-ministro della difesa iraniano, Ali Reza Asgari, scomparso nel 2007 a Istanbul: Tehran accusò gli Usa di averlo rapito, mentre media arabi, turchi e israeliani dissero che aveva fatto defezione, come Amiri. Se un altro scambio di spie, sullo stile viennese del 10 luglio, sia in programma ancora non si sa: il governo Usa ha chiesto che Tehran«rilasci immediatamente» tre «escursionisti» americani arrestati nel luglio 2009 con l'accusa di essere entrati illegalmente in Iran (per errore, secondo Washington) e di essere delle spie. Per ora, le autorità iraniane hanno escluso la possibilità di uno scambio di prigionieri.



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