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Torino, domani si esprime il TAR. Mellano: sarà strappato il velo nero dell'illegalità?

14 luglio 2010

E’ prevista per domani mattina la seduta del TAR Piemonte per il giudizio sui ricorsi elettorali contro alcune liste che, nella recente campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio regionale e per l’elezione del Presidente della Regione, hanno appoggiato Roberto Cota.


Bruno Mellano, Presidente di Radicali Italiani:

Seppur vi sia il significativo ed illuminante precedente del caso Molise 2001, è indubbio che le decisioni del TAR Piemonte di domani saranno, per certi aspetti, storiche. Una delle più grandi ed importanti regioni italiane, rischia di vedersi annullato il procedimento elettorale appena svolto e il corpo elettorale piemontese potrebbe essere chiamato a breve a tornare alle urne.
In campagna elettorale abbiamo più volte ribadito, anche ai nostri compagni di strada del PD, che il risultato elettorale piemontese sarebbe stato il metro del successo o dell’insuccesso dell’intera tornata elettorale del marzo scorso.
Ora il Tribunale Amministrativo Regionale del Piemonte si trova ad un bivio particolarmente significativo: trovare la forza ed il coraggio di applicare la legge o “interpretarla” secondo il presunto “interesse generale” che viene evocato da più parti.
Pressioni di ogni tipo si stanno concentrano sulla decisione dei giudici: sin dalla lettura de igiornali o dalle cronache delle tv locali si intuiscono manovre e partite in corso.
Inaudite e senza precedenti le prese di posizione della Confindustria torinese, articoli ed editoriali del principale quotidiano di Torino, manifestazioni di piazza e feste di partito organizzate proprio in questi giorni per far sentire la “voce del popolo”, un Presidente legittimamente in carica che però, per un palpabile nervosismo, non smette di ribadire che “è lui il Governatore” e basta con la perdita di tempo “a fronte della crisi”.
In questo clima pessimo e pesantissimo, la domanda non retorica è se il cittadino possa sperare nella presenza di un giudice anche a Torino?
Noi auspichiamo che la decisione del TAR Piemonte possa avere la forza scandalosa di squarciare il velo nero dell’illegalità. Non si tratta soltanto di giudicare su alcun, specifici ricorsi e contestazioni: si tratta di decidere se la politica partitocratica, oltre a definire per se le proprie regole – anche cambiando le leggi elettorali all’ultimo minuto o interpretandolo ad hoc con decreti legge, debba poi anche in ultima istanza rispettare le norme che si è data. In questo caso, per quanto riguarda uno dei ricorsi – quello dell’UDC – è persino molto semplice: la Regione Piemonte ha legiferato nel luglio di un anno fa, stabilendo in una legge di un solo articolo con tre commi chi doveva raccogliere le firme e chi no per presentare le liste dei candidati. Chiedere che la legge sia applicata e che venga sanzionato il mancato rispetto delle norme è nell’interesse “generale” della Regione Piemonte, ma anche dell’intero paese.

 



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