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Dichiarazione di Maurizio Bolognetti, Direzione Nazionale Radicali Italiani
Pec è un acronimo che sta per âPosta elettronica certificataâ.
Il 29 dicembre del 2009 è entrato in vigore il D.LGS n.177. Il Decreto, come viene spiegato sul sito del CNIPA(Centro nazionale per lâinformatica nella pubblica amministrazione), ha per oggetto norme finalizzate alla âRiorganizzazione del Centro nazionale per lâinformatica nella pubblica amministrazioneâ.
Il 26 aprile 2010, sul sito del Governo Italiano si annuncia la partenza del servizio di posta elettronica certificata. Scrive il Governo nel comunicato stampa: âĂ partito il servizio Posta Certificat@, la casella di posta elettronica sicura che garantisce valore legale alle comunicazioni via e-mail tra cittadini e Pubblica amministrazione. Il servizio innovativo, voluto dal Ministro per la Pubblica Amministrazione e lâInnovazione, e realizzato da Poste Italiane, Telecom Italia e Postecom, renderĂ sempre piĂš veloce e comodo il dialogo con le istituzioni e semplificherĂ le procedure, permettendo ai cittadini di inviare e ricevere on line messaggi di testo e allegati che hanno il medesimo valore legale di una raccomandata con ricevuta di ritorno, senza lâobbligo di recarsi personalmente agli sportelli della P.A. centrale o locale.â
Insomma, una svolta storica nei rapporti tra i cittadini e la P.A.
Eppure, a 4 mesi dallâinnovazione voluta dal Ministro Brunetta, sembra che le pubbliche amministrazioni lucane, ad iniziare dalla Regione Basilicata, abbiano scarsa dimestichezza con la Pec.
Qualche giorno fa, ho amabilmente conversato con il CED(Centro elaborazione dati) di unâimportante Agenzia lucana. Oggetto della discussione proprio la PEC. Il simpatico e cortese impiegato ad un certo punto mi dice chiaramente che il modo migliore per avanzare una richiesta è lâinvio della tradizionale raccomandata A/r.
Da quanto abbiamo potuto capire la PEC câè, ma in Basilicata per questioni di software la P.A. non è ancora in grado di utilizzarla.
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