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CHIEDIAMO OSSERVATORI INTERNAZIONALI PER VIGILARE SULLA REGOLARITÁ COSTITUZIONALE DELLE ELEZIONI

21 gennaio 2000

Roma, 21 gennaio 2000

Audiovideo della conferenza stampa

Sintesi delle dichiarazioni rilasciate da Emma Bonino e Marco Pannella nel corso della conferenza stampa di presentazione dell'Assembela Nazionale straordiaria del 21-23 gennaio 2000.
Nell'occasione i leader radicali hanno annunciato l'iniziativa volta ad ottenere il coinvolgimento di osservatori internazionali ed europei per vigilare sulla correttezza costituzionale dei processi politici ed elettorali, in vista delle elezioni regionali e politiche.

Emma Bonino: "Durante l'assemblea cercheremo di comprendere quali azioni e strumenti si possano adottare per conquistare elezioni che abbiano qualche parvenza di democrazia sostanziale. In particolare mi riferisco alle questioni che riguardano la comunicazione politica, al diritto costituzionale dei cittadini di "conoscere per deliberare". Analogamente, cercheremo di comprendere in quale modo possiamo assicurare un altro diritto costituzionale - da sempre in pericolo nel nostro paese - quello al voto referendario. Nell'attesa delle decisioni della Corte Costituzionale, vorremmo, infatti, che i cittadini siano informati sui contenuti dei quesiti e non sepolti sotto un cumulo di menzogne come sta accadendo in questi giorni.
Per garantire l'esercizio di questi fondamentali diritti costituzionali agli italiani, valuteremo nell'Assemblea una ulteriore iniziativa: la richiesta della presenza di osservatori internazionali ed europei sul territorio italiano nel periodo elettorale. Infatti, se è vero che l'Italia è già stata condannata 500 volte in nove mesi per la violazione di diritti dei cittadini in ambito processuale, noi riteniamo che sia giunto il momento che si apra un ulteriore dossier in sede di Corte Europea anche per la violazione dei diritti costituzionali.
Affronteremo, inoltre, la questione relativa all'autofinanziamento delle campagne elettorali regionali e referendarie, valutando anche le candidature alle presidenze, ribadendo la nostra proposta di modello federalista, maggioritario-bipartitico, poresidenzialista.

Marco Pannella: "Le nostre istituzioni restano e sono letteralmente "fuori-legge" e per sopravvivere come regime, hanno una necessità vitale di continuare a violare le leggi e negare la Costituzione repubblicana agli Italiani. Oggi, su tutti i giornali c'è il testamento politico di Bettino Craxi che oggi ha costretto il giornalismo italiano a scrivere alcune cose che ha preferito ignorare per decenni. E' giunta l'ora che osservatori internazionali ed europei siano chiamati ad assistere alla legalità dei momenti e delle procedure elettorali e politche in Italia, dove il processo politico - molto più del processo penale sul quale l'Italia è stata trattata alla stregua di un "delinquente abituale" - i processi di formazione della volontà politica è fuori-legge, fuori dalla Carta dei diritti dell'Uomo, di una serie di convenzioni e trattati internazionali che pure sono stati sottoscritti dal nostro paese.
In quest'assemblea, approfondiremo qunato detto da Craxi, ripeteremo quanto abbiamo denunciato in questi anni: faremo i nomi ed i cognomi di quelli che hanno guidato l'associazione a delinquere della partitocrazia."

Successivamente, rispondendo alle domande dei giornalisti, Pannella ha aggiunto: "Questa nostra richiesta di osservatori internazionali per la situazione costituzionale italiana, aiuterà a maturare un problema che sempre più si presenta nel nostro tempo: in che modo si può reagire qunado con le armi della disinformazione e dell'inganno ai danni dei cittadini si raggiungono gli stessi risultati che in passato si raggiungono con i carri armati e l'occupazione militare.
Un'altra testimonianza che conferma l'urgenza della questione che noi poniamo deriva dalla riflessione che nessuno sembra cogliere sul fatto che in tutti i regimi proporzionalistici europei, si verificano le stesse vicende che hanno coinvolto Craxi: un primo ministro Francese suicida, le dimissioni di Gonzales in Spagna. Le democrazie proporzionalistiche generano mostri, quelle anglosassoni no, perchè non fondano lo stato sui partiti e sulle fazioni, ma sui cittadini e le nazioni."



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