Dichiarazione di Daniele Capezzone, responsabile informazione dei radicali:

Roma, 19 gennaio 2000

"Se è vero che in Italia essere buoni profeti non è difficile, essendo sufficiente, in genere, prevedere il peggio, è però altrettanto vero che al peggio, in materia di par condicio e informazione, sembra non esserci fine.
La maggioranza, infatti, non paga di ripartire, alla Camera, dal testo proibizionista, liberticida e anticostituzionale approvato al Senato, annuncia oggi l'avvenuto accordo con i comunisti di Rifondazione, il cui punto qualificante sembra essere il perpetuarsi della natura di carrozzone pubblico della Rai, rinunciando così al più volte millantato progetto di privatizzazione della Rai, e stracciando, di fatto, il voto referendario del 1995.
La cosiddetta opposizione, dal canto suo, dopo le trasvolate estive e le risse autunnali, non trova oggi nulla di meglio da riproporre, per bocca del suo leader, se non la necessità di ripartire gli spazi televisivi sulla base della consistenza proporzionale delle varie forze politiche. Una tesi letteralmente fascista che, se applicata nel 1994, non avrebbe consentito a Forza Italia e a Silvio Berlusconi di comparire in tv nemmeno per un istante.
Complimenti -davvero- agli uni e agli altri".