IL SEGUENTE INTEVENTO DI MARCO PANNELLA VERRA' PUBBLICATO DOMANI SU 'LA NAZIONE', 'IL RESTO DEL CARLINO' E 'IL GIORNO'Roma, 19 gennaio 2000
"Bettino, Bettino Craxi, "il mio amico" (come ossessivamente sono andato quasi da solo ripetendo in ogni occasione, con ogni pretesto, negli anni del suo linciaggio), se ne è andato: linciato. Ripeto ancora oggi: il mio amico cui ho mandato un ultimo pubblico messaggio qualche settimana fa: "Brutto coccione, ti voglio un mucchio di bene".
Dello Statista, del politico, del socialista che non ha mai creduto che fascisti, clericali e comunisti potessero racchiudere nella loro storia quella dell'Italia e della libertà , torneremo a parlare quando taceranno le rivoltanti voci che ora ad ogni livello litanieranno la loro pena da coccodrilli.
Che la Camera, con Presidente Violante, abbia oggi preteso di rendergli omaggio, interrompendo i propri lavori, è fatto che rivolta e indigna.
Bettino se ne è andato; dopo esser stato scacciato, linciato, messo alla gogna, eletto e usato come capro espiatorio dalla classe dirigente e dal regime che egli aveva in modo possente concorso a difendere ed a affermare.
C'è una sorta di nemesi, in questo: egli non si rese conto che si trattava e si tratta di un regime di pericolosi cinici, rivoltanti fuori-legge, blasfemi contro il diritto e i diritti di tutti.
Bettino ha anche, certamente, costruito una sorta di monumento di errori, di sbagli. Ma, a fronte dei potenti di oggi, egli merita anche lui un monumento per la limpidità della sua vita per la forza delle sue lotte, per le sue solitarie assunzioni di responsabilità , per la sua ingenua illusione di poter edificare altro che male usando metodi e mezzi degli altri, non suoi, non della sua e nostra tradizione.
Ci siamo combattuti, lui quasi con ferocia inconsapevole, a volte; noi senza fare sconti all'amico ed all'amicizia. E, forse, questo ha rafforzato il nostro affetto, la nostra intimità .
Ad Anna, a Stefania ed a Bobo, a quanti egli amava e lo amavano, chiedo perdono per non essere ancora malgrado tutto, ma proprio tutto, riuscito a fare di questo paese qualcosa di meno indegno, violento e vile. Ma, sulla tomba, ormai, del mio amico Bettino, giuro che o ci riusciremo, ci riuscirò, o non pagherò certo alla "vita" il prezzo di smentirne speranza e ragioni".