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EMMA BONINO A FOSSA: «LA SPERANZA DI RIFORME IN PARLAMENTO É MORTA E SEPOLTA»

17 gennaio 2000

Dichiarazione di Emma Bonino:

Roma, 17 Gennaio 2000

"Il Presidente di Confindustria Giorgio Fossa riconosce oggi con franchezza che sarebbe stato "scorretto e disonesto non schierarci su materie che sono in linea con le nostre posizioni di sempre".
E' vero, i nostri referendum rappresentano la frontiera delle riforme liberali di cui l'economia italiana, specie quella delle piccole e medie imprese, ha urgente necessità per aprirsi alla new economy di internet; per competere e garantire crescita e nuova occupazione. Ma non è solo nell'interesse delle imprese che questa battaglia di libertà va combattuta e vinta: ci sono il 12% di disoccupati e gli oltre 3 milioni di lavoratori in nero (dati Istat) che potrebbero già oggi trovare una occupazione regolare semplicemente con nuove regole del mercato del lavoro. Non solo, grazie allo slancio liberale dei referendum, l'economia italiana potrà finalmente ricominciare a crescere almeno quanto le migliori economie europee, attrarre quegli investimenti che mancano ormai drammaticamente e dare speranza e fiducia a milioni di imprenditori e lavoratori.
Fossa è ottimista quando intravede ancora una "flebile speranza" di soluzione politica ai temi cruciali affrontati dai referendum. Quella speranza è morta e sepolta: negli attacchi violenti e mistificatori della realtà che abbiamo ascoltato al congresso DS - è vergognoso che il segretario Veltroni abbia parlato, ben sapendo di mentire, di libertà di licenziamento! - e nel silenzio eloquente di Silvio Berlusconi.
Ancora una volta vi è un'unica speranza che l'Italia possa fare le riforme di libertà e modernità che una politica debole e introvertita ostacola anziché promuovere: ricorrere direttamente alla sovranità popolare. Gli italiani, imprenditori, lavoratori o disoccupati che siano, sono già molto più liberali e pronti al nuovo dei loro rappresentanti politici e sindacali: questi ultimi se ne sono accorti e proprio per questo, incapaci di rinunciare a posizioni e rendite di potere, ricorrono alle menzogne. Hanno paura dei referendum, questa è la verità, perché hanno paura dei cittadini".



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