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LE NOMINE ALLA CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA NON SONO UN FATTO PRIVATO

13 gennaio 2000

Dichiarazione di Gianfranco Dell'Alba, deputato europeo

Bruxelles, 13 gennaio 2000

Secondo la Farnesina, l'Italia ha deciso, in piena consapevolezza, di rinunciare a nominare un sostituto a La Pergola come Avvocato generale della Corte di Giustizia, perché per "meno di un anno di mandato non vale la pena".
La risposta della Farnesina non convince. Infatti, il principio secondo il quale, in caso di cessazione delle funzioni di un membro delle istituzioni comunitarie, l'interessato sia sostituito per la restante durata del mandato non subordina tale sostituzione al compimento di un periodo minimo di funzioni. Tanto è vero che il governo italiano nel 1976, sostituì il giudice Monaco, dimissionario, con il prof. Capotorti, che restò in funzione solo dal 3 febbraio al 6 ottobre 1976.
La Farnesina, inoltre, ben dovrebbe ricordare che per sostituire Altiero Spinelli, eletto parlamentare nazionale, fu nominato come commissario europeo l'ambasciatore Guazzaroni, che restò in carica solo dal 13 luglio 1976 al 5 gennaio 1977.
Non si comprende, pertanto, a quali "condizioni pratiche" faccia riferimento la Farnesina per sostenere che non si possa procedere alla sostituzione di La Pergola e sarebbe interessante conoscere a quali "adeguate consultazioni" abbia proceduto. (Forse al grande architetto dell'Universo) ?.
Quanto poi alla soppressione il 6 ottobre 2000 del posto di nono avvocato generale, già occupato da La Pergola, questa è cosa nota in quanto prevista fin dal 1995.
E' certo che se l'Italia avesse proposto per la copertura del posto di giudice, vacante in seguito alla morte di Federico Mancini, un altro candidato, i membri italiani della Corte sarebbero ancora tre e, soprattutto, non sarebbe stata posta in essere una violazione della Carta costituzionale della Comunità.



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