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IL 16 APRILE SI VOTA PER 15 ASSEMBLEE COSTITUENTI

11 gennaio 2000

Quello che segue è il testo della pagina pubblicitaria che appare oggi su "Il Foglio" del 12.1.2000, in merito alla posizione dei Radicali in vista delle prossime elezioni regionali:

"A meno di 100 giorni dalle prossime elezioni regionali, nessuno vi ha ancora detto - peggio: nessuno sembra essersene accorto- che, il prossimo 16 aprile, non saremo chiamati, come le altre volte, ad eleggere tanto e solo 15 consigli regionali, ma delle vere e proprie "Assemblee costituenti", che potranno da subito, nelle settimane immediatamente successive, "riscrivere la Costituzione" - lo Statuto- della propria Regione.
In altre parole, i 15 Consigli regionali che nasceranno fra 13 settimane dovranno compiere - Regione per Regione- scelte assolutamente fondamentali: adottare una forma di governo di tipo presidenziale o invece di tipo parlamentare, puntare su un sistema elettorale di tipo maggioritario o invece di tipo proporzionale, decidere di ampliare o restringere la possibilità di ricorrere a iniziative popolari e referendarie a livello regionale, provinciale, comunale, e così via. Di tutto questo, nessuno vi ha mai parlato fino ad ora. Nessuno.
Tanto meno quei "professionisti del federalismo" che, in questi anni, non hanno saputo far altro che contribuire al rafforzamento dell'assetto statalista, centralista e burocratico delle istituzioni italiane.
Le Liste radicali di Emma Bonino e Marco Pannella propongono di "creare" Regioni simili agli Stati americani, arricchendole con la componente migliore - quella di democrazia diretta- del sistema svizzero.
Quindi: Presidente eletto direttamente e deputati" scelti con sistema uninominale maggioritario a turno unico (due o tre partiti: chi vince governa, e gli altri all'opposizione), e fortissime integrazioni di democrazia diretta referendaria, per affidare ai cittadini il potere di decidere in modo immediato e diretto sulle cose che li riguardano più - da vicino.
E allora, per fare un esempio, chi - se non i Veneti, tutti i Veneti - sarà meglio capace di fare le scelte importanti, di decidere quel che andrà deciso nell'interesse generale dei Veneti e del Veneto? Chi saprà essere più "veneto" e più "federalista" degli stessi Veneti? Forse Cacciari, o Galan, o il Bossiano di turno?
Credete davvero che quegli stessi partiti, quelle stesse burocrazie che, a Roma come in Veneto, come in Calabria e come dappertutto, hanno per decenni prodotto malgoverno e sperperato risorse, potranno ora fare qualcosa di diverso? Il nostro programma è un programma di Rivoluzione Federalista, da attuare - Regione per Regione- in poche settimane, le stesse nelle quali, con i venti referendum, potremo realizzare la grande Rivoluzione Liberale e Liberista sulla giustizia, sull'economia e sul lavoro.
Questo è il progetto che ancora in queste ore - senza ottenere finora risposta alcuna- abbiamo riproposto a Silvio Berlusconi e a tutto il Polo, e che, insieme o da soli, porteremo comunque al voto del 16 aprile, con i nostri candidati Presidenti e le nostre Liste".



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