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COFFERATI USA IL PEGGIOR METODO DELLA PEGGIORE SINISTRA DEL SECOLO: LA CALUNNIA

10 gennaio 2000

Roma, 10 gennaio 2000

Dichiarazione di Benedetto Della Vedova, deputato europeo della lista Bonino:

Nella Sua intervista di oggi a Repubblica, Sergio Cofferati usa il peggiore metodo della peggiore sinistra di questo secolo: "calunnia, calunnia,.. qualche cosa resterà".
Definire i referendum sociali "atti violenti contro i diritti dei lavoratori, che tolgono diritti alle persone deboli", come fa oggi il leader CGIL, è una palese falsità che si spiega solo con il terror panico che attanaglia in questi giorni gli oligarchi sindacali.
Terrore non già per i "diritti" dei lavoratori, quanto per le posizioni di rendita e di privilegio del sindacato che gli italiani potrebbero decidere, una volta per tutte, di ridimensionare drasticamente.
Cofferati vuole difendere il ruolo politico abusivamente esercitato da un sindacato, sempre meno rappresentativo della maggioranze dei lavoratori, e vuole difenderne il finanziamento ottenuto grazie alle trattenute sulle pensioni in favore di Cgil-Cisl-Uil, effettuate dall'Inps. Non solo, Cofferati vuole imporre all'economia italiana il monopolio inefficiente del sindacato sulla contrattazione collettiva e la sua totale discrezionalità sulle nuove forme contrattuali.
I diritti dei lavoratori sono oggi calpestati e violentati da una legislazione proibizionista in campo economico, che condanna l'Italia al massimo di disoccupazione ed al minimo di crescita. Cofferati sa bene che la liberalizzazione di part-time, tempo determinato e lavoro a domicilio creerà milioni di nuovi posto di lavoro regolari, specie tra i lavoratori più deboli: giovani e donne specie nel sud.
Ciò che Cofferati sa e non dice è che tra questi lavoratori vi è una scarsissima propensione alla sindacalizzazione, come dimostrano i lavoratori interinali.
Anziché evocare pateticamente i massacri sociali che scaturirebbero da referendum liberali, "europei" e di buon senso, Cofferati dovrebbe rispondere, in solido con tutti gli altri "concertatori", del nostro declino economico di cui fanno le spese oggi i più deboli.



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