21 dicembre 1999
Dichiarazione di Marco Pannella alle agenzie:
Marco Pannella invita il centro destra a prendere le distanze dall'annunciata campagna di SilvioBerlusconi per il no al referendum sulla legge elettorale. "Ora siamo alla provocazione anche neiconfronti di Fini, Martino, Biondi e tantissimi altri del Polo impegnati nella campagna referendaria per mostrare a tutti chi e' il padrone. E che e' lui il padrone. Questo modo di procedere e' unpericolo per la vita civile, o quanto ne resta nel nostro Paese. Resto convinto che gli ulivisti non sono capaci quasi di niente: e' un fatto. Ma costui e' capace, davvero, di tutto. Insieme fannodavvero una bella politica.
Ora la difficile, dolorosa e costosa intransigenza radicale di questi anni acquista l'evidenza ela ragionevolezza conferite dai fatti: Berlusconi sceglie di nuovo Bossi, oggi insieme anche a Bertinotti e Cossutta e tutte le forze politiche alla punta della conservazione e della reazione''.
A lungo Silvio Berlusconi ci aveva assicurato di non poter prendere le posizioni di nettosostegno ai nostri referendum prima della riunione del comitato di presidenza di Fi, non potendo su un tema cosi' importante porre dinanzi al fatto compiuto il suo partito. A lungo Berlusconi ha continuato a sostenEre con noi che prima delle ferie natalizie gli sembrava inopportuno, su temi cosi' importanti come quelloreferendario, assumere posizioni mentre 'il Paese, la gente, non vogliono sentire roba politica: tant'e' vero che io ho gia' preparato degli spot natalizi che mandero' capillarmente anche sulle piccole tv private...
Ancora piu' a lungo, dal 1994 quando con noi aveva solennemente dichiarato di essere per la riforma 'americana' del sistema elettorale, Berlusconi ha di volta in volta cambiato a suo beneplacito questa e quasi tutte le altre posizioni riformatrici e liberali.
In precedenza all'agenzia ANSA il leader radicale aveva dichiarato: "Non si puo' nemmeno dire che in questo modo Berlusconigetti la maschera. Lui, in realta', non ha convinzioni, ma convenienze. Oggitrovare sintonie, intese e mercati piu' o meno politici con la lega, i due partiti comunisti, i socialisti cossighiani, e' quanto gli interessa.
Il caso piu' interessante e desolante non e' questo Berlusconi, ma i 'berlusconidi', quelliindefettibili, liberalissimi, antipartitocratici, riformisti eliberisti.
Se non ci fossero stati loro nella storia d'italia,probabilmente persino Mussolini, non solo Berlusconi, nonsarebbe stato aiutato a scegliere sempre il peggio..."