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RAI: EMMA BONINO DENUNCIA BRUNO VESPA, LA CUI AUTODIFESA SI TRASFORMA IN AUTODENUNCIA

13 dicembre 1999

Vespa: "Il limitato numero di apparizioni dei radicali va spiegato con il fatto che il partito radicale non ha rappresentanza parlamentare ed e' quindi difficile inserire i suoi rappresentanti nelle normali trasmissioni di dibattito politico"

Roma, 13 dicembre 1999

Oggi, alle ore 13,30, Emma Bonino si è recata presso gli uffici della Procura della Repubblica di Roma per presentare una denuncia penale per attentato ai diritti politici dei cittadini e abuso d'ufficio nei confronti del curatore e conduttore della trasmissione "Porta a Porta" Bruno Vespa.
Nel dossier si specifica la condotta illegale della Rai tv ed in particolare della trasmissione "Porta a porta" che e' riuscita negli ultimi anni nella vera e propria impresa di rimuovere, di eliminare, dicassare il 'partito Pannella', curando che delle sue posizioni e della sua stessa esistenza non rimanesse neppure la piu' piccola e pallida traccia: e tutto cio', nonostante che in tutti questianni il dibattito politico sia stato, e continui ad essere, incentrato intorno a temi 'radicali' per antonomasia".
In particolare oltre ad aver posto in essere una condotta ingannatoria perche' fraudolentemente omissiva, volta a ledere i diritti politici dei cittadini, ha soprattutto abusato, in violazione di leggi e regolamenti, del proprio incarico, cosi' intenzionalmente cagionando un danno ingiusto alla Lista Pannella che ha visto scomparire la propria immagine politica da quel contesto sociale e relazionale che gli e' proprio anche in qualita' di rappresentante di interessi ed istanze altrui".
Prendendo lo spunto dai dati forniti dal Centro d'Ascolto dell'Informazione Radiotelevisiva, nel periodo compreso tra il primo gennaio '97 ed il 5 dicembre '99, "in 35 mesi di trasmissioni, nel salotto di Vespa, si sono svolte ben 765 interviste, della durata complessiva di 109 ore, 1 minuto e 5 secondi. Ai Ds e' stato consentito di intervenire per 139 volte, a Forza Italia per 130, al Ppi per 87, ad An per 66, a Rifondazione Comunista per 48, alla Lega Nord per 42, al Ccd per 32, a Ri per 22 e ai Verdi per 19.
La Lista Pannella e la Lista Bonino hanno potuto disporre in tutto di tre presenze e due di esse (quelle di Marco Pannella e Roberto Cicciomessere nella puntata del 10 giugno '97, dunque in una unica trasmissione) sono avvenute non nell'ambito di una trasmissione 'ordinaria', ma nell'ambito di una puntata organizzata ad hoc nell'imminenza del voto referendario che vi sarebbe stato 5 giorni dopo, e comunque al termine della campagna referendaria".Per quanto riguarda Emma Bonino, nello stesso arco temporale si possono segnalare in tutto quattro apparizioni e qualche altro sporadico invito, sempre in qualita' di Commissario Europeo e sempre in condizioni tecniche tali, per i tempi o per i modi, da rendere impossibile la partecipazione".
Si tratta dunque di apparizioni istituzionali che mai hanno toccato i temi propri della politicainterna" delle due Liste.
Per mesi, Bruno Vespa ha dedicato interepuntate al tema della elezione del nuovo Capo dello Stato senza che fosse mai prevista la presenza di chi era stata unanimemente indicata da tutti i sondaggi come la candidata alla Presidenza della Repubblica preferita dalla larga maggioranza degli italiani e consentendo invece, naturalmente senza alcun diritto di replica, che la scrivente fosse ridotta a mero oggetto delle considerazioni critiche, e talora dei veri e propri insulti, degli ospiti di turno"

LA DIFESA DI VESPA:
"Ormai non mi sorprendo piu' di niente", ha commentato Bruno Vespa a proposito della denuncia radicale, "ma le cose stanno diversamente da come le racconta l'onorevole Bonino. La signora, infatti, nell'ultimo anno, e' stata invitata otto volte a "Porta a Porta" per le trasmissioni del 12 dicembre 1998 (Potere delle donne), 8 marzo 1999 (subito dopo la sua candidatura al Quirinale, ma lei preferi' andare da Costanzo, membro del Comitato promotore di (Emma for President), 30 marzo 1999 (guerra del Kosovo e immigrazione in Italia), 6 aprile 1999 (Speciale Maya), 9 aprile 1999 (guerra del Kosovo) 12 aprile 1999 (trasmissione di solidarieta' Rai Mediaset) e 27 maggio 1999 (elezioni europee).
L'onorevole Bonino ha accettato di intervenire in collegamento solo alla trasmissione del 13 aprile 1999".
Infine, prosegue Vespa, "lunedi' 6 o martedi' 7 dicembre scorsi Roberto Arditti, della redazione di Porta a Porta, ha comunicato al Capo ufficio stampa dell'onorevole Bonino, dottor Cisco, un invito per una puntata dedicata ai referendum, prima o subito dopo Natale, a seconda della data del pronunciamento ufficiale della Cassazione (ospite anche l'onorevole Gianfranco Fini e un esponente deidemocristiani di Sinistra). Venerdi' 10 Arditti ha cercato nel pomeriggio il dottor Cisco per proporre la data del 22 dicembre: il dottor Cisco si e' fatto negare per tre o quattro volte.
Per, quanto riguarda gli anni precedenti - ricorda Vespa - il limitato numero di apparizioni dei radicali va spiegato con il fatto che il partito radicale non ha rappresentanza parlamentare ed e' quindi difficile inserire i suoi rappresentanti nelle normali trasmissioni di dibattito politico".

A queste affermazioni Emma Bonino ha così replicato:

L'autodifesa di Bruno Vespa non è altro se non un clamoroso caso di autodenuncia. Con la sua risposta, che conferma in tutto e per tutto la fondatezza e la necessità delle nostre iniziative giudiziarie nei suoi confronti, Vespa ammette infatti che, al di là di alcuni sporadici inviti (sempre avvenuti con tempi e modalità tali da rendere impossibile la mia partecipazione al programma), a "Porta a porta" continua da anni ad essere ferocemente in vigore una vera e propria conventio ad excludendum nei confronti non solo dei radicali ("difficili", scrive incredibilmente Vespa, "da inserire nelle normali trasmissioni di dibattito politico"), ma anche dei temi oggetto della loro iniziativa, persino nel caso in cui questi coincidano con i temi che sono al centro del dibattito politico generale, dalla legge elettorale al finanziamento pubblico dei partiti, dal mercato del lavoro al fisco, dalla previdenza alla sanità, passando per la giustizia.
La verità è che quelle che Vespa considera "le normali trasmissioni di dibattito politico" altro non sono se non il luogo dove si continuano a stracciare le leggi, la Convenzione, il contratto di servizio, due delibere della Commissione parlamentare di vigilanza, compiendo reati gravissimi, dall'attentato ai diritti politici dei cittadini all'abuso d'ufficio. Di questi reati, Procura della Repubblica di Roma permettendo, Vespa dovrà rispondere in un processo, nel quale dovrà essere affermato il diritto degli italiani ad essere correttamente e completamente informati, e al quale gli diamo da subito appuntamento.



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