Roma, 6 dicembre 1999
Marco Pannella a Radio Radicale:
"Da Bruxelles si meravigliano che prima ancora che si aprano procedimenti giudiziari o parlamentari di già assumo l'iniziativa di suggerire a Prodi di dimettersi. Lo trovo strano perché partiamo dal presupposto che l'esercizio dell'azione penale è mancata per un insieme poderoso di fatti che ho elencato. A cominciare dalle migliaia di miliardi di fondi neri Iri. Prodi fu nominato proprio all'indomani di quello scandalo mancato, ma certo: poteva portare alla procura più o meno tutto l'archivio dell'Iri. E' restato perché non dava fastidio, è stato confermato, è divenuto ministro. Nel frattempo ci sono state le note vicende Sme, Cirio, Alta Velocità .
Prima ancora il fatto che il Parlamento italiano non si è vergognato di votare una relazione sulla P2 e sul caso Moro nella quale veniva riconosciuta la validità quasi scientifica dello spiritismo: Prodi aveva dichiarato di avere avuto proprio da una seduta spiritica il nome di Gradoli. Anche questo fa parte di un contesto.
Nel tentativo di far emergere il processo di verità che ormai è inarrestabile, avremo un presidente della Commissione che costantemente dovrà per mesi, anni, fare i conti con questa esposizione. Il passato non è che non passi mai, ma perché passi davvero occorre che la verità emerga".