DICHIARAZIONE DEI 20 COMITATI REFERENDARI, DEL PARTITO RADICALE, DELLA LISTA EMMA BONINO.
Roma, 3 Dicembre 1999, ore 16.00
Alla vigilia delle decisioni della Corte di Cassazione e, ormai, della Corte Costituzionale, alla vigilia delle inevitabili assunzioni di responsabilità politiche è bene ammonire, a nome del movimento radicale e dei diritti civili e dei 20 Comitati Promotori che si accingono a dover assicurare le loro funzioni di "poteri dello Stato", che è finito il tempo delle elusioni, delle confusioni, delle ipocrisie delle fughe, indietro o avanti che siano.
Non si tratta più di "assicurare appoggi" a questo o a quel referendum, ma di prendere posizione in uno scontro sociale prima ancora che politico senza precedenti negli ultimi 50 anni della società italiana.
Si tratta di assicurare finalmente, si o no, riforme radicali di struttura, nel campo istituzionale, in quello economico, in quello sociale, per decreto popolare sicché da quel momento sarà finalmente possibile, e necessario, a governi e parlamenti di governarne la realizzazione.
E' lo scontro fra il mondo della rivoluzione liberale della riforma di giustizia e di libertà , dell'alternativa sociale del nuovo Terzo Stato da una parte e, dall'altra, il potentissimo, ormai mortale per il nostro paese, blocco sociale dominante da almeno ottanta anni; blocco conservatore che vede al suo centro le forze interne al mondo industriale e corporativista italiano, che si confonde con quello delle burocrazie di ogni stampo e settore.
Siamo certi che l'on. Silvio Berlusconi, con le sue dichiarazioni odierne, non abbia inteso eludere o ignorare questa verità . Noi, come abbiamo ripetuto fino alla nausea ormai, attendiamo a questo appuntamento tutti, tutte le forze politiche e sociali italiane. Quelle che lo accetteranno e che si troveranno dalla parte liberale, liberista, radicale, federalista, "americana" saranno gli alleati nostri e del Terzo Stato della libertà e della liberazione antipartitocratica.