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RADICALI: DOSSIER ALLA COMMISSIONE DI VIGILANZA SUGLI ULTIMI QUATTRO ANNI DI "PORTA A PORTA"

30 novembre 1999

IL "CASO VESPA" E' QUELLO DELLE TRASMISSIONI ANDATE IN ONDA, NON DI QUELLE ANNULLATE O POSTICIPATE

Dichiarazione di Daniele Capezzone, responsabile informazione dei radicali:

Roma, 30 novembre 1999

Nel corso dell'Ufficio di Presidenza convocato per la giornata di oggi, la Commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai dovrebbe discutere, tra l'altro, di quello che è stato definito "il caso Vespa", e cioè della paradossale vicenda che ha portato -è bene ribadirlo: per una decisione stupidissima, prima ancora che gravissima, da parte della Rai- prima all'annullamento e poi al posticipo della puntata di "Porta a porta" dedicata al tema della satira politica.
E in questi giorni, a destra e a manca, un po' tutti hanno pensato bene -per questo, e solo per questo- di levare alti lai a difesa della libertà di informazione e addirittura, con raro sprezzo del ridicolo, a tutela del "Vespa censurato". Torniamo a ripeterlo: Vespa non è una vittima, è un campione della censura; il suo salotto è, per antonomasia, il luogo del sequestro del diritto dei cittadini ad essere correttamente e completamente informati; il luogo da cui sono espulsi non solo i radicali, ma soprattutto i temi della loro iniziativa politica, persino nel caso in cui -come accade in questi mesi- questi temi abbiano la triplice caratteristica di essere al centro del dibattito politico generale, al centro di una iniziativa referendaria, e di coincidere con quelli che la stessa Commissione di vigilanza ha ripetutamente riconosciuto come sistematicamente censurati dalla Rai-tv. Morale: niente radicali, ma soprattutto niente dibattiti sul mercato del lavoro, sulle pensioni di anzianità, sul sindacato, sul fisco, sui sistemi elettorali, sul finanziamento pubblico dei partiti, sulla smilitarizzazione della Guardia di Finanza, sul ruolo del CSM, e così via censurando, con un paese che è invece inchiodato dal più importante spazio di comunicazione politica del cosiddetto servizio pubblico ad assistere -quando va bene- alla consueta sfilata di vecchi e nuovi arnesi democristiani e -quando va male- alle prediche di don Mazzi (la scorsa settimana, addirittura due volte per due sere consecutive!).
Questa mattina abbiamo inviato a tutti i membri della Vigilanza un dossier sugli ultimi quattro anni di "Porta a porta", sul vero "caso Vespa": vedremo presto se vi sarà almeno un parlamentare disposto a dire parole chiare e a prendere iniziative conseguenti, o se invece il Parlamento sceglierà, tacendo, di dare ragione proprio a Vespa, che la scorsa settimana ha incredibilmente affermato di ritenersi sottratto ai giudizi e alle valutazioni della Commissione.



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