Dichiarazione di Daniele Capezzone, responsabile informazione dei radicali, e di Marco Cappato, coordinatore dei radicali ed eurodeputato della Lista Bonino:
Roma, 29 novembre 1999
Sabato notte, a Treviso, nel corso di una festa, è morto un ragazzo. Le cause del decesso non sono state ancora accertate: si sa solo che, accanto al giovane, è stata trovata una bottiglia di tequila semivuota.
Ma tanto è bastato affinché, da ieri sera a reti unificate e da questa mattina a testate unificate, giornali e tv rilanciassero la propria campagna ottusa e violenta sull'"emergenza ecstasy". E, ancora una volta, non ci è stato risparmiato proprio nulla: la festa è divenuta "un baccanale delirante"; la morte viene assiomaticamente spiegata, senza il minimo ingombro del minimo dubbio, con l'assunzione di "un cocktail micidiale di alcool e droghe"; la cronaca di "Repubblica", con involontaria comicità , segnala lo "zelo" di un agente della Polfer di Treviso, che, avendo visto alla stazione un gruppo di giovani "con i capelli colorati e vari anelli al corpo e al viso", si è subito incaricato di avvisare la Digos; e così via delirando
Si conferma dunque, anche sulla pelle di questa vittima, la regola aurea di questi mesi: il dibattito sulle droghe e sull'inefficacia delle politiche di repressione deve essere sempre più ferocemente negato, mentre la stampa continua a spacciare le sue pillole di disinformazione e di menzogna, che uccidono come e più di quelle del proibizionismo.
In attesa del prossimo cadavere su cui avventarsi.