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PANNELLA: «I POLI SONO FRATELLI SIAMESI. ACCORDI SOLO A PARTIRE DAI PROGRAMMI»

27 ottobre 1999

Marco Pannella risponde all'auspicio espresso dal sindaco di Venezia e candidato del centro-sinistra alla presidenza del Veneto Massimo Cacciari della possibilita' di un'intesa con la Lista Bonino nella sua regione e per il governo nazionale

Roma, 27 ottobre

"Cacciari si augura che D'Alema possa allargare ai radicali la maggioranza? Noi insistiamo: qualsiasi accordo, o anche compromesso politico, serio, pubblico e onorevole, passa dal confronto sui programmi, il loro e quello radicale. E finora abbiamo visto che D'Alema passa legittimamente tre ore adiscutere con Boselli, mentre con noi non c'e' un dialogo nemmeno scritto, nemmeno attraverso l'usciere. Probabilmente e' conseguenza del modo realistico, meglio veristico, con cui centro-sinistra e Ulivo giudicano le proprie capacita' di crescita e di riforma dei loro stessi limiti.
Il primo punto del programma radicale e' la realizzazione dei venti referendum liberisti e liberali, che invece non solo il centro-sinistra, ma anche il Polo, vogliono rimuovere: La verita' e' che entrambi i poli contano sulla possibilita' di soffocarci totalmente attraverso l'ostracismo sui mass media, con l'aiuto del sindacato e della Confindustria, per insieme sgombrare il campo dall'unico scontro sociale e politico autentico possibile in Italia, quello sui referendum. Litigano su tutto, ma tutti e senza eccezione lo fanno per coprire con quel chiasso l'assordante censura contro le 16 milioni e 500 mila firma alle 20 proposte referendarie.
Si attribuiva a D'Alema l'intenzione di offrire, una volta messo tutto a posto, qualche ministero anche a noi: mi pare che non si troverebbe una sola persona in Italia disposta a dire che, tenute presenti le caratteristiche storiche dei radicali, questo appartiene al mondo della politica seria e non a quello dell'humor nero. Ma anche in questo i poli sembrano fratelli siamesi.
Ho letto ieri sulle agenzie che il noto leader del centro-destra Scajola comunicava che il Polo aveva scelto nella sua Liguria il candidato alle regionali e che, cito, «offriva questa candidatura anche all'attenzione della Lista Bonino, della Lega e dei socialisti». Se si tiene presente che a Bologna si e' preferito un ematologo autoconnotatosi come 'un cattolico che ha sempre votato Dc' alla candidatura politica di Giuliano Cazzola, unanimemente riconosciuta come di grande prestigio e rigore; che nel Veneto, malgrado la nostra richiesta e il nostro monito, sembra si sia posti dinanzi al fatto compiuto di una candidatura (di Giancarlo Galan, ndr) oltrettutto molto debole rispetto a quella di Cacciari; e che si e' fatto lo stesso per il Piemonte, per la Lombardia e per la Calabria.
Diciamo che i fratelli siamesi si rivelano tali non solo sulla ricerca dei compromessi sulle regole, sulle presidenze a Roma e a Bruxelles, sulla par condicio, ma anche nella quotidianita'. Senza eccezioni.E anche nel Veneto siamo mobilitati per una candidatura alternativa a quella dell'Ulivo, a condizione pero' che sia politicamente e personalmente adeguata. Se cosi' non fosse, come sembra non sia; se ci fosse una disparita' di stature, di livelli, e si porra' il problema di scegliere tra i due candidati, abbiamo detto che preferiremmo Cacciari.
Ma anche questa e' un'ipotesi tutta da verificare perche' dinanzi a questa nostra reiterata presa di posizione, l'unica reazione di Cacciari sull'Unita' di oggi si sintetizza in un 'Perche' no?' rivolto ai radicali. Francamente non ci sembra essere politicamente impegnativa. Anche perche' altrove lui ha fatto interviste di opposizione ai referendum che sono una delle forme del nostro progetto politico''.


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