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ENEL: DELLA VEDOVA: «L'ITALIA RESTA STATALISTA»

25 ottobre 1999

Dichiarazione di Benedetto Della Vedova, deputato europeo della Lista Bonino:

Roma, 25 ottobre 1999

"Quella dell'Enel non è una privatizzazione, ma una cessione di quota di minoranza di una impresa che rimane saldamente nelle mani del Ministero del Tesoro. I quattrini dei risparmiatori che hanno abbandonato i BOT, quindi, resteranno "nelle mani" dello Stato italiano.
Del resto, al di là della retorica che si spreca in queste ore, il Governo italiano ed il Ministro del Tesoro restano i veri titani dell'economia italiana. Con la quotazione dell'Enel la quota della capitalizzazione di borsa in mani pubbliche supererà il 15%.
Ma non solo, il Tesoro, ad esempio, resta pesantemente presente in Telecom - pur essendo proprietario di Wind - con il 3,5% e la golden share e resta proprietario della Rai e di una partecipazione oltre il 30% in Telepiù (Enel più Rai). A questo bisogna aggiungere che le principali municipalizzate dell'energia (a partire da Milano e Roma) sono ancora a maggioranza pubblica ed entrambe stanno diversificando nelle Tlc.
Anche senza considerare il ruolo delle Fondazioni a gestione partitocratica, emerge chiaramente quanto siamo lontani da un assetto di economia di mercato in cui lo Stato assuma il solo ruolo del garante delle regole. Non solo, il settore dell'energia, della Tv e delle telecomunicazioni sono settori fortemente regolamentati dall'autorità pubblica ed il conflitto di interessi tra Stato proprietario e Stato regolatore risulta evidentissimo".



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