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ARLACCHI E MATTARELLA, TRA MORALISMI NOSTRANI E POLITICHE CRIMINOGENE DA ESPORTAZIONE

21 ottobre 1999

Roma, 21 ottobre 1999

Replica di Maurizio Turco e Marco Cappato, deputati radicali al Parlamento europeo, alle dichiarazioni di Arlacchi e Mattarella

Pino Arlacchi, pagato per fare il direttore della lotta alla droga per conto dell'ONU, appena insediato pensava di sradicarla in dieci anni. Oggi ci comunica con enfasi che USA e Gran Bretagna si sono impegnati a ridurre la domanda del 5O% in dieci anni.La sostanza è che Arlacchi continua a parlare, noi a pagare (poco, dice lui, ma non paghiamo solo lui e questo non lo dice mai) e I narcotrafficanti ad arricchirsi. Se il narcotraffico vale l'8% del commercio mondiale (dati ufficiali di Arlacchi), quanto produce in termini di minore (o maggiore ?) ricchezza per I narcotrafficanti ogni lira investita nella « lotta alla droga » ?

Sergio Mattarella è contro la distribuzione controllata « in nessuna circostanza, in nessun caso ». Il caso vuole che c'è una circostanza tale che un uomo di governo non può ignorare : oggi la distribuzione controllata ha una sua validità scientifica appurata. Che la morale di Sergio Mattarella rifiuti tale evidenza scientifica sono fatti privati. Che la morale di Mattarella debba essere la morale di Stato ce ne corre. Se la morale di Mattarella non gli consente di accettare le evoluzioni scientifiche non saremo certo noi a costringerlo a vendere l'anima pur di stare al governo.



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