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FONDI STRUTTURALI UE: GOVERNO E COMMISSIONE, MA CHE BELLA FRITTATA!

20 ottobre 1999

INTERROGAZIONE URGENTE ALLA COMMISSIONE EUROPEA SUI MOTIVI CHE HANNO DETERMINATO LA BOCCIATURA DELL'ITALIA DI GIANFRANCO DELL'ALBA

Bruxelles, 20 ottobre 1999

"Irricevibile". Cosi la Commissione europea ha bollato la proposta italiana di zonizzazione per l'obiettivo 2 dei fondi regionali, mettendo in discussione l'assegnazione, per l'esattezza - indicizzazione compresa -, di 5044 miliardi di sovvenzioni europee.
Nel giorno in cui occorre registrare questo ennesimo conflitto Roma-Bruxelles, duole constatare che l'Italia é di nuovo nel mirino delle autorità comunitarie.
Stavolta il conflitto riguarda la definizione delle aree eleggibili del centro nord, contrasto che segue quello sul "tetto di popolazione ammissibile", per il quale lo stato italiano ha presentato ricorso in Corte di Giustizia, poiché ritiene che il limite fissato dalla Commissione a 7.400.000 sia inferiore a quello reale di circa 150.000 abitanti.
In questo ultimo caso, l'Italia non ha ritenuto giusto rispettare alla virgola l'elenco delle zone, definite per province, considerate ammissibili dalla Commissione secondo i criteri previsti dal Regolamento quadro dei fondi strutturali per le aree in difficoltà industriali e rurali procedendo ad una propria ed autonoma scelta.
E' vero che deroghe ed eccezioni sono previste dallo stesso nuovo Regolamento, ma forse si sarebbe potuto sospettare che una differenza cosi' grande come quella che sembra emergere (oltre il 20%), non poteva convincere la Commissione.
Se é indubbio che alla Commissione nessuno "fa" regali all'Italia, ne in questo ne in altri dossier, sembra proprio che il Governo abbia tirato un po' troppo la corda e si sa, in molti casi, la corda si rompe.

Su questo ho presentato questa mattina un interrogazione urgente al Commissario Barnier, responsabile dei fondi strutturali.

" Premesso che:
- la Commissione ha dichiarato "irricevibili" le proposte del governo italiano relative alle aree eleggibili per l'obiettivo 2 del periodo 2000-2006, rifiutandosi di esaminare il contenuto e invitandolo a riformulare il tutto;
- questo rifiuto rischia di comportare gravi ritardi nell'assegnazione dei fondi alle regioni nella conseguente attuazione delle politiche strutturali, e di compromettere, magari a beneficio di altri paesi, la capacità di impegno e di spesa dei fondi stessi;
- la Commissione si sarebbe impegnata, al momento dell'approvazione del Regolamento quadro dei Fondi Strutturali, a tener conto della specificità dei singoli Stati membri nell'esame complessivo delle zone eleggibili;

Quali sono stati i motivi che hanno condotto a questa drastica decisione, peraltro non prevista dallo stesso regolamento?
Non ritiene la Commissione di non aver tenuto sufficientemente in conto eventuali possibilità di deroga legate alla specificità del territorio italiano?"



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