I RADICALI NON CI STANNO, NON DISPIACCIA A GABRIELE CANE'Roma, 18 Ottobre 1999
Da settimane, ormai, avendo come principale arma una informazione tendenziosa e falsificatrice, di parte più che giornalistica, si è cercato di condizionare l'opinione pubblica bolognese per indurre il Polo a divenire contenitore di una proposta tardo-democristiana e clerical-perdente (come sempre nella città ) per le elezioni suppletive del 28 novembre. Nei confronti della candidatura Cazzola, e del panico manifestamente provocato nella palude dell'Ulivo, un ristretto gruppo di interessi ha operato e opera una costante azione di logoramento e di mistificazione.
Il fascicolo di cronaca bolognese de "Il resto del Carlino" è stato l'organo di questa operazione. Per oggi aveva preparato il "lancio vincente" della candidatura Tura.
Così ha nascosto, ancora una volta, la posizione radicale e della Lista Bonino, censurando di fatto una dichiarazione molto precisa: se al posto della candidatura Cazzola, che si è rivelata di unità fra Polo e Radicali, si affermasse una qualsiasi candidatura di vecchio notabilato "laicista o clericale che sia", i radicali sarebbero pronti a combatterla e a sostenere il candidato più "liberale più referendario, più riformatore", di quale Polo o lista che sia.
Non dispiaccia troppo a Gabriele Canè, che da settimane, in ogni sede (bolognese e non) ha sussurrato e operato con decisa ostilità contro Cazzola, e a sostegno alla candidatura Tura; ma noi riteniamo il "quotidiano nazionale-Resto del Carlino" espressione del forse unico "editore puro" italiano, come dimostra la prestigiosa e coraggiosa scelta giornalistica e civile di Vittorio Feltri.
Sicché dobbiamo al Carlino sincerità e rispetto espliciti. Se poi in modo contorto alcuni vogliono un successo dell'Ulivo, si sta operando proprio in questa triste e inaudita direzione. E se ci si tiene