Roma, 14 Ottobre 1999

Abbiamo ieri dato la notizia della decisione con la quale l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni riconosce che i dati da noi forniti "confermano una presenza inadeguata" dei radicali sulle reti televisive della RAI, definisce "incompleta" e "insufficiente" l'attuazione da parte della RAI delle delibere della Vigilanza, e "richiama" formalmente la RAI "ad una puntuale attuazione delle norme in materia di informazione politica".

Tale notizia è stata prontamente confermata da un comunicato dell'Autorità, che però precisava che "l'incompleta attuazione" degli obblighi di legge non impone all'Autorità di richiedere alla RAI l'attuazione di provvedimenti disciplinari per i suoi dirigenti. Tali richiesta infatti sarebbe obbligatoria soltanto nel caso di "mancata osservanza" degli obblighi stessi.

A parte la distinzione bizantina tra "incompleta attuazione" e "mancata osservanza" (forse perché si riconoscesse la "mancata osservanza" il movimento radicale, la Lista Bonino, il comitato promotore referendum e gli stessi temi oggetto dei referendum avrebbero dovuto avere in tutti questi anni uno spazio "Zero Assoluto" invece che lo "zero virgola" che abbiamo documentato) la decisione dell'Autorità conferma esattamente la fondatezza delle nostre denunce, da anni bloccate in quel porto delle nebbie del malaffare e della malagiustizia che è la procura di Roma.
Proprio per questo il duopolio MEDIARAI e gli altri media di regime hanno deciso di non far conoscere ai cittadini sia la notizia sia la precisazione/conferma dell'Autorità. Evidentemente meglio per loro, come per il Polulivo, dare la caccia ai fantasmi del KGB che non fare luce su furti e crimini decennali e tuttora in corso.