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STRATEGIA RADICALE PER IL NORD-EST E PER IL VENETO

14 ottobre 1999

DICHIARAZIONE DI EMMA BONINO E MARCO PANNELLA, DI MARCO CAPPATO E GIANFRANCO DELL'ALBA, EURODEPUTATI DEL NORD-EST, SULLE PROSSIME ELEZIONI REGIONALI, SUI REFERENDUM, SULLE POSSIBILI ELEZIONI POLITICHE ANTICIPATE, A PARTIRE DALLA SITUAZIONE DEL NORD-EST, E, IN PARTICOLARE, DEL VENETO

Roma, 14 Ottobre 1999

Ormai urgono scelte progettuali, programmatiche, sociali e di personale istituzionale e politico - per il Veneto e per l'intero Paese - che siano adeguate alle nuove realtà nelle quali siamo tutti immersi. Le forze politiche e sociali venete, per quanti sforzi abbiano le une e le altre compiuto, hanno sperperato ormai quasi cinque anni nei quali l'obiettivo di una radicale riforma veniva da tutti proclamato come proprio. Non la Lega, non l'Ulivo, non il Polo giungono agli appuntamenti del 2000 con propositi e proposte di un qualche valore.

Il Movimento radicale - che con la Lista Bonino ha il 13 giugno acquisito grandi, nuove e anche impreviste responsabilità per la fiducia espressa da tanti veneti - sente quindi il dovere di accelerare i tempi per conquistare quantomeno contraddizioni e speranze più vive, autentiche e forti, mentre occorrerà fare dei venti referendum liberali e liberisti la forma e gli strumenti per riforme da perseguire, anche con tutti gli altri strumenti immaginabili ed usabili.

Per le elezioni regionali, il movimento radicale indica due presupposti non sottoponibili a concessioni o eccezioni:
- occorrerà un tessuto programmatico e di personale sociale e politico volto e atto a fare delle istituzioni locali, ad ogni livello, forza di autogoverno federale, onde riportare il governo delle situazioni, delle necessità, delle istituzioni stesse a più diretto controllo ed esercizio della sovranità popolare e democratica.
In tal senso, occorre urgentemente individuare nella immensa legislazione esistente le possibilità per attivare l'attribuzione, il possesso di maggior forza amministrativa pubblica da parte della Regione, delle Province e dei Comuni.
Occorrerà inoltre individuare una serie organica di referendum popolari regionali, provinciali e comunali, istituzionali o consultivi per sostenere in convergenza le volontà ed i programmi di rivoluzione federalista e liberale del Veneto come società e come istituzioni. In tal senso, occorrerà anche attivare finalmente riforme federaliste delle associazioni di categoria, in particolare dei movimenti sindacali degli imprenditori e lavoratori;
- il rinnovamento della classe dirigente dovrà essere al massimo volontario ed esplicito. Occorre saper rendere omaggio alle fiducie personali nei confronti di possibili candidati, anche quando siano apparentemente contraddittorie rispetto ad appartenenze o predisposizioni di schieramento.

Per intenderci, noi che accusiamo Polo ed Ulivo, a livello nazionale e veneto, di aver di già effettuato una trasmutazione consociativa se possibile più profonda e scandalosa di quella realizzata nel bipolarismo DC-PCI, proprio noi che indichiamo nella scelta liberale, liberista, libertaria e federalista una condizione insuperabile di libertà e di liberazione, se dovessimo, in linea di pura ma precisa ipotesi, dover scegliere tra il candidato Galan e il candidato Cacciari, non potremmo non scegliere quest'ultimo, ancorché espressione naturale ed obbligata del mondo della conservazione e della reazione in Italia.
Occorre operare per evitare di essere costretti a tali innaturali ed infeconde forche caudine o "scelte democratiche".

Ad una precedente nostra impegnativa dichiarazione, organi tra i maggiori della stampa e dell'audiovisivo veneti hanno riservato censura, ostracismo, volontà di inganno dei lettori e degli elettori veneti. Ci auguriamo che questo non accada più e che le forze economiche ed imprenditoriali che sono proprietarie e responsabili di questo giornalismo adeguino all'onestà intellettuale e al dibattito civile l'informazione in loro possesso.



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