Roma, 12 ottobre 1999

Dichiarazione di Marco Pannella:

« Se questo annunciato oggi dal Foglio di Giuliano Ferrara, con il titolo: " defenestrazione annunciata di un grand commis d'Etat" risulterà domani vero si sarà compiuto, con l'evidente, assolutamente necessario beneplacito, delle cosiddette "opposizioni", un misfatto di regime senza precedenti nella pur squallida e violenta storia istituzionale di un Parlamento indegno delle sue origini e della Costituzione repubblicana, misfatto di regime quant'altri mai.
Defenestrare un segretario generale non è mai accaduto: nemmeno quando segretari generali illustri hanno poi ritenuto "doveroso" dimettersi, essi per primi dinanzi a responsabilità gravissime. Quello che invece si rimprovera al segretario generale Zampini, e che lo rende letteralmente intollerabile, è che sia stato e sia, appunto, un grand commis d'Etat e non un grande commesso di regime. Di Stato dunque e non di regime. Ci auguriamo che questa operazione stalinista non si compia, malgrado che la regola dell' "interna corporis" abbia coperto ormai e copra fatti e misfatti che sarebbero condannati adeguatamente persino dalla giustizia italiana.
Noi abbiamo ben annotato l'elogio straordinario del capo delle opposizioni a Capri, a favore del Presidente della Camera.
Il capo dell'opposizione, come è noto, di Presidenti della Camera non ne ha conosciuti prima e anche di questo ha potuto di rado valutarne l'opera, anche perché piuttosto digiuno di regolamenti e di stile parlamentare. Ma se davvero l'ufficio di Presidenza nelle sue varie componenti fosse disponibile a questa operazione, con le sue solite argomentazioni e scuse, magari con l'aiuto di dossier e di veline da palazzo dei veleni, dovremmo e potremmo, come ogni cittadino onesto e democratico dire con fierezza: io non c'ero ».