Dichiarazione di Emma Bonino
Roma, 2 Ottobre 1999
"Il Governo è incapace di tagliare il cordone ombelicale che ancora lo lega a Telecom, nonostante la privatizzazione risalga ormai a due anni fa. E Invece farebbe bene a farlo, rinunciando alla golden share e cedendo la residua quota di capitale.
Due sono gli interessi deboli che non devono essere sacrificati: quello degli utenti e quello dei piccoli azionisti. La miglior tutela per entrambi è sempre rappresentata dal buon funzionamento del libero mercato, senza interferenze pubbliche. Non spetta al governo bensì alle Autorità di garanzia ( Autorità Tlc, CONSOB) vigilare sul rispetto delle regole.
Il Governo si preoccupi della piena liberalizzazione del settore delle Tlc attesa dai consumatori, non degli assetti proprietari.
Vi è infine un altro motivo per cui il Governo dovrebbe astenersi dall'interferire nel riassetto Telecom, il cui fallimento o successo verrà deciso dal mercato finanziario: il conflitto di interessi.
Non si può dimenticare infatti, che il Ministero del Tesoro è proprietario di uno dei principali concorrenti di Telecom, cioè Wind".