Dichiarazione di Benedetto Della Vedova, deputato europeo della Lista Bonino

Roma, 1 Ottobre 1999

Spiace che venga proprio da Giuliano Amato la giustificazione dell'interventismo statale nell'economia in nome degli "interessi generali". Nella vicenda Telecom il Governo e la politica hanno cominciato a combinare guai un istante dopo aver deciso la sacrosanta privatizzazione di Telecom. A cominciare dalla sciagurata decisione di ricorrere ad un "nocciolo duro" anzichè ad un offerta pubblica di vendita passando dalla indebita pubblica "benedizione" della scalata di Colaninno.
Il Prof. Amato ci insegna che in una economia di mercato l'interesse generale - compreso quello degli utenti e dei piccoli azionisti - viene tutelato dal buon funzionamento dei meccanismi concorrenziali, non certo dalla superiore lungimiranza delle decisioni politiche. Perché vengano evitate distorsioni e abusi, casomai, devono intervenire le autorità di garanzia, dall'Antitrust, all'Autorità per le Tlc alla Consob.
Il Governo, quindi, non faccia altri danni e rinunci a qualsiasi protagonismo in un affare, quello della ristrutturazione Telecom, che non lo riguarda più direttamente. Amato rinunci alla golden share, motivando la rinuncia con il fatto che il mercato delle TLC è ormai liberalizzato, e trovi la via più breve per cedere la residua quota azionaria in Telecom.
In vista delle prossime privatizzazioni, continuare ad alimentare questo ambiguo e dannoso intreccio tra politica ed affari rischia di rivelarsi gravemente dannoso.