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REFERENDUM: BOTTA E RISPOSTA TRA MUSSI E DELLA VEDOVA

27 settembre 1999

Il Capogruppo dei DS: "Vincono i padroni del vapore, Pannella rifletta. 16 milioni di firme? Come le vacche di Fanfani": L'eurodeputato: «Mussi legga meglio Ernesto Rossi»

Roma 27 settembre 1999

Fabio Mussi, capogruppo Ds, a Radio Radicale:

Presidente Mussi verranno presentate dai radicali alla Cassazione 16 milioni di firme sui 20 referendum. La maggioranza non potrà non tenerne conto.
- "16 milioni di firme..saranno 800 mila che hanno firmato 20 volte. Se no è come con le vacche di Fanfani, facevano vedere sempre quelle. Sono tante, naturalmente, la Corte deciderà i quesiti che rispondono ai criteri di ammissibilità, poi dopo vedremo. C'è la procedura prevista dall'ordinamento."

I DS sui referendum hanno espresso giudizi molto negativi, soprattutto su quelli economici. Eppure di flessibilità parlano Ciampi, D'Alema..
- "Non si va mica all'ingrosso su queste cose. Il referendum sulla flessibilità dice semplicemente: libertà di licenziamento. Su questo non siamo d'accordo. C'è la flessibilità in entrata e quella in uscita. Noi siamo per forme sempre più sviluppate e governate di flessibilità ma non il fatto che si rimette tutto in mano ai padroni del vapore. Pannella dovrebbe essere sensibile all'insegnamento di Ernesto Rossi."

A Mussi replica Benedetto Della Vedova, deputato europeo della Lista Bonino:

L'On. Mussi accusa i referendum radicali sul mercato del lavoro e la flessibilità di "rimettere tutto in mano ai padroni del vapore" e invita Pannella ad una maggior sensibilità all'insegnamento di Ernesto Rossi.
Per quanto riguarda i referendum sulla liberalizzazione del mercato del lavoro, contrariamente a quanto sostiene Mussi, i dati sulla disoccupazione mostrano che la rigidità attuale imposta dal sindacato e accettata dalla sinistra penalizzano enormemente le fasce più deboli dei lavoratori, giovani e donne in particolare. Puntare, oggi, al "gradualismo" porterà - se tutto va bene - a soluzioni tardive ed inefficaci.
Quanto ad Ernesto Rossi, invitiamo il Capogruppo DS alla Camera a rileggersi, ad esempio, l'articolo comparso sul Mondo del 22/12/53 dal titolo "Sinistra reazionaria". Troverà scritto, tra l'altro, che "con l'appoggio dei sindacati operai è possibile solo una politica reazionaria". E ancora: "la mobilità e la libertà del lavoro sono condizioni necessarie perché tutta la manodopera possa essere impiegata a salari che uguaglino la sua produttività marginale". Ed infine: "il dinamismo economico ha un costo, ma rifiutarsi di pagare questo prezzo significa rinunciare al progresso".



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