Cappato: L'alternativa liberale alla criminalita' passa per le legalizzazioni: droghe, prostituzione, immigrazione, lavoro, ma anche - e soprattutto - legalizzazione delle istituzioniDichiarazione di Marco Cappato, Coordinatore dei radicali ed europarlamentare della Lista Bonino:
Roma, 12 settembre 1999
"Pugno di ferro" e "linea dura": il Segretario DS Veltroni sfodera tutto il peggio dell'armamentario delle destre reazionarie per illustrare le nuova vecchissima strategia del centrosinistra contro l'altrettanto vecchia "emergenza" criminalità . Il "celodurismo" veltroniano invoca i 10 anni di carcere agli scippatori, cioè, nella quasi totalità dei casi, a quei giovani che sono stati condannati alla criminalità ed all'emarginazione proprio da quelle leggi proibizioniste sulle droghe che in 4 anni di governo la cosiddetta sinistra non ha mai nemmeno ipotizzato di riformare. Il Ministro Jervolino ci illustra nei particolari i contenuti della "svolta": più leggi ("buone", dice lei), più uomini (ma sarà vero?) e più mezzi. E' il solito copione delle burocrazie statali che, forti dei propri fallimenti, chiedono più soldi e più potere. Il Polo tace e acconsente. Quando parla, lo fa solo per bocca dei più esagitati e intolleranti. Le voci fuori dal coro, ad esempio sulla somministrazione controllata di eroina rimangono rigorosamente isolate da entrambi i Poli.
L'impegno di noi radicali è invece, già con la nuova stagione dei processi per le disobbedienze civili sulle droghe, quello di rilanciare nel Paese l'alternativa liberale, quella delle legalizzazioni. Non solo droghe e prostituzione, ma anche legalizzazione delle nuove forme di lavoro, contro quelle leggi proibizioniste che condannano soprattutto i giovani e gli immigrati alla disoccupazione, al lavoro nero e alla clandestinità . E soprattutto legalizzazione delle istituzioni, dalla Corte Costituzionale in giù, contro il decennale sequestro di legalità , oggi sempre più necessario a questa politica del malaffare e del "pugno di ferro" di fronte alla forza senza precedenti dell'Italia liberale e referendaria".