Dichiarazione di Olivier Dupuis, segretario del Partito Radicale e deputato europeo:

A guardare bene le cifre dello scandalo russo delle frodi di cui sono stati oggetto i prestiti internazionali alla Russia, si scopre quello che già sapevamo e avevamo da tempo denunciato - invano - al Parlamento europeo, di fronte ai ministri e commissari competenti: la politica dell'Unione nei confronti delle autorità russe è stata di fatto un incoraggiamento a malversazioni di ogni tipo ed ha, quindi, consentito a quelle mafie che si è sempre preteso, spesso con enfasi, di volere combattere, di rafforzarsi oltre ogni misura.

Perchè, il contesto nel quale si inserisce lo scandalo corrisponde a ben altro che alla somma dei prestiti del FMI, ovvero i 20 miliardi di dollari che dal 1993 al 1998 sono stati elargiti alla Russia: corrisponde, probabilmente per difetto, alle cifre date da alcune agenzie internazionali, 140 miliardi di dollari, ovvero al totale delle somme che, dal 1993 al 1998, sono "uscite" dalla Russia per essere investite nel resto del mondo in attività ed in settori la cui liceità è, del resto, tutta da verificare...

Di fronte ad un scandalo di tale portata (ricordiamo che il bilancio annuo russo è dell'ordine dei 25 miliardi di dollari), l'Unione europea, i suoi stati membri, non solo continuano a mantenere un silenzio garbato quanto assoluto, ma soprattutto continuano a rifiutare di esigere come contropartita ai prestiti erogati l'assunzione di prese di partecipazione (con i poteri di controllo e quindi di buona gestione che ne derivano) di imprese europee nei principali organismi bancari, finanziari e industriali russi.