Dichiarazione di Benedetto Della Vedova, deputato europeo della Lista Bonino:Il destino della finanziaria appare, ogni ora che passa, sempre più segnato: nessun intervento di contenimento strutturale della spesa pensionistica e superprelievo "vampiresco" sui giovani con contratti di consulenza e collaborazione.Gli interventi sulle "pensioni dei potenti" sarebbero, anche quando fossero doverosi, misure del tutto insignificanti sotto il profilo quantitativo e pertanto agitate per pura demagogia.
Quanto al contributo del 12% elevarlo subito al 20% costituirebbe un indebito aumento della pressione fiscale sui lavoratori - giovani innanzitutto - meno protetti e non rappresentati ai tavoli della concertazione; altro che aumentarlo, casomai andrebbe abolito nella sua forma attuale. E' assodato infatti che il contributo previdenziale dei parasubordinati - al 12% o al 20% poco importa - non assicurerà ai lavoratori che la pensione sociale. Se Salvi avesse davvero a cuore i destini previdenziali dei parasubordinati, non avrebbe che da consentire loro di impiegare il 12% in piani previdenziali privati, decisamente più affidabili. Potrebbe cioè conservare l'obbligo del contributo ma assicurare ai lavoratori la facoltà di scegliere tra l'Inps e un fondo privato.
La verità è che Salvi, sulle orme di Dracula/Larizza, non è tanto interessato al futuro previdenziale dei giovani consulenti quanto a rimpinguare di denaro fresco le casse dell'Inps dissanguate dalle pensioni di anzianità .I giovani parasubordinati hanno un modo per difendersi: firmare subito i referendum radicali su previdenza, fisco, sanità e mercato del lavoro.