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ANCHE I REFERENDUM GENERANO PAURA?

26 agosto 1999

LETTERA APERTA DI MARCO CAPPATO, COORDINATORE DEI RADICALI, DEPUTATO EUROPEO DELLA LISTA BONINO.

LA RAI CENSURA E INTANTO IL DIRETTORE DEL MEETING FIRMA 18 REFERENDUM.

Con questa lettera aperta, Marco Cappato si è rivolto, distribuendola all'ingresso, ai partecipanti del Meeting di Rimini. Al tavolo di raccolta firme il Direttore del Meeting,Sandro Ricci, ha firmato 18 dei 20 referendum (escluso quello sul sistema elettorale e quello sui finanziamenti ai patronati) il solito TG3 regionale diserta la conferenza stampa fuori dai cancelli del meeting.

Rimini, 26 agosto 1999

Cari amici del meeting, vogliamo presentarvi quello che per noi resta un mistero.

Tra 30 giorni saprete e sapremo se ci saranno stati almeno 500.000 cittadini italiani, un centesimo degli elettori, ad aver firmato i venti referendum liberali e liberisti. Se lo avranno fatto, tra nove mesi si andrà a votare e, ne siamo certi, a vincere su un programma di liberazione dallo statalismo, dalla sindacatocrazia, dal partito dei giudici e dai partiti del regime, contro la malasanità e l'oppressione fiscale. Se invece non ci saranno abbastanza firme, l'occasione sarà persa.

E allora, qual è il mistero?Sappiamo che sulla quasi totalità di questi referendum la grande maggioranza di voi, così come dei massimi dirigenti del vostro movimento, sono e siete sicuramente favorevoli. Lo siete perché volete far vivere un'alternativa all'oppressione statalista e dirigista che condanna alla disoccupazione, al lavoro nero, alla marginalizzazione della nostra economia, alla nuova emigrazione di massa delle piccole e medie imprese. Come voi, più di metà degli italiani, secondo un recente sondaggio SWG, se incontrassero un tavolo per strada, firmerebbero.

Ecco il mistero, che ci stupisce: non una firma è stata raccolta, non un soldo è stato speso, da altre organizzazioni che da noi radicali. Abbiamo raccolto 300.000 firme in due mesi. Ne dovremmo ora raccogliere altrettante in meno di metà del tempo. Di questo passo, è probabile che non ce la faremo. Mentre il dupolio RAI-Mediaset continua ad eliminare attivamente i temi referendari, dando notizia della raccolta firme solo come fatto di cronaca e di costume, abbiamo già speso quasi oltre 25 miliardi per informare i cittadini dell'importanza della posta in gioco, impegnando di fatto buona parte dei nostri "averi", di Radio Radicale innanzitutto.

Quindi la verità è meglio che ce la diciamo, che ve la diciate: se soltanto il vostro movimento, le vostre organizzazioni, lo decidessero, con la vostra rete di imprese, di volontari, di comunicazione, insieme raccoglieremmo le firme necessarie, sicuramente. Potremmo dire che, ormai, se probabilmente potreste essere determinanti per il successo della campagna, certamente lo sareste per l'insuccesso. Già per questo meeting, se gli organizzatori lo avessero voluto, con le nuove norme che consentono di firmare fuori dal comune di residenza, avremmo raccolto qualche decina di migliaia di firme. Oppure le avreste potute raccogliere direttamente, senza "farvi strumentalizzare", se questo è il problema. Anche perché il referendum è proprio uno "strumento", a disposizione, ancora per poco, per realizzare una parte di quegli obiettivi dei quali, dentro al Meeting, dibattete per giorni: il lavoro, l'impresa, le tasse, la giustizia, la lotta alla povertà e alla marginalità.

E allora, qual è il problema?Anche i referendum generano paura? Eppure non sono "l'ignoto", ma al contrario sono la strada più nota e praticabile per arrivare alle riforme anche da voi sperate. Così come è ultra-noto quel sistema di potere dei vecchi e nuovi mercanti nel tempio del diritto e della democrazia, che possono continuare a prevalere solo se i referendum saranno fatti fuori. Non scegliere significherebbe in realtà aver scelto, per omissione, di stare con i secondi, con i potenti impotenti del regime italiano. E intanto il tempo è quasi scaduto.

Comunque vada, vi auguro, con amicizia, buon lavoro per il vostro Meeting.



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