CAPPATO: "NOI METTIAMO GLI STIPENDI. E GLI ALTRI?"...Roma, 16 luglio 1999
Ancor prima di essersi insediati, i sette eurodeputati radicali eletti nelle Liste Bonino (Emma Bonino, Marco Pannella, Olivier Dupuis, Gianfranco Dell'Alba, Benedetto Della vedova, Maurizio Turco e Marco Cappato) hanno contratto presso la Krediet Bank di Bruxelles, dando in garanzia i propri stipendi di parlamentari europei, un debito personale dell'entità complessiva di 3 miliardi di lire per assicurare le condizioni minime necessarie al successo della campagna dei 20 referendum liberali e liberisti e dei Referendum Days del 28 e del 29 luglio prossimi.
A tale proposito, Marco Cappato, coordinatore dei Radicali, ha dichiarato:
"Per i Referendum Days del 28-29 luglio e per la raccolta di firme più in generale, abbiamo bisogno di almeno 20 miliardi di lire per informare i cittadini, per acquistare spazi pubblicitari e per organizzare centinaia di tavoli. Ora ci attendiamo che anche altri, a partire da quel ceto produttivo e industriale che a parole dice di condividere la nostra iniziativa liberale e liberista, sappiano dare una dimostrazione concreta di partecipazione personale ed economica.
Basterebbe che i 20 più grandi imprenditori italiani - loro stessi o qualcuno delle loro famiglie- facessero altrettanto a titolo personale, con un decimo o un centesimo dei loro redditi, perché un grande appuntamento di libertà sia conquistato e per iniziare con esso il 2000 della nuova Italia. Invitiamo pertanto, al di fuori della "politica" e "privatamente", alla riflessione prima, e all'azione concreta poi, Silvio Berlusconi, Fedele Confalonieri, Gianni Agnelli, Giorgio Fossa, Marco Tronchetti Provera, Carlo De Benedetti e, a seguire, tutti gli altri "grandi" imprenditori e manager di questo Paese".