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Ue / Tunisia - Bonino e Pannella chiedono l'applicazione piena dell'Accordo di associazione
Ue / Tunisia - Bonino e Pannella chiedono l'applicazione piena dell'Accordo di associazione che vincola l'aiuto comunitario al rispetto dei diritti umani fondamentali e della democrazia
Con cinque interrogazioni alla Commissione europea e al Consiglio, Emma Bonino e Marco Pannella, leader radicali e deputati europei, hanno posto la questione dell'Accordo di associazione tra Unione europea e Tunisia alla luce della violazione grave e persistente dei diritti umani fondamentali.

Bruxelles, 11 agosto 2004

• Dichiarazione di Emma Bonino e Marco Pannella

- il caso del detenuto politico Nabil El Ouaer di 30 anni, arrestato all'età di 17 anni e condannato da un Tribunale militare a 15 anni di prigione, che nei primi giorni del mese di giugno è stato picchiato dal direttore del carcere di Borj Er Roumi e successivamente messo illegalmente in isolamento dove è stato violentato da quattro detenuti comuni. Dal 26 luglio Nabil El Ouaer ha iniziato uno sciopero della fame per poter vedere, com'è suo diritto, il proprio avvocato e per potere presentare denuncia per la violenza subita.

- il caso dell'Associazione internazionale di sostegno ai prigionieri politici (AISPP) a cui è stato negato il diritto di organizzarsi e riunirsi.

- il caso dei 597 detenuti politici censiti dall'AISPP di cui 40 ristretti in assoluto isolamento da 12 anni;

- il processo detto "dei giovani di Zaris". Nove ragazzi accusati di aver scaricato dei documenti da internet. Alcuni di loro hanno detto durante il processo di essere stati torturati e costretti a sottoscrivere i verbali e due di essere stati anche violentati. Nel processo di secondo grado, quando gli sono state fatte vedere le prove - dei fogli di carta che sarebbero stati scaricati da internet, una carta telefonica e un tubetto di colla - gli accusati hanno negato che quei materiali fossero di loro proprietà e tantomeno che gli fossero stati sequestrati. Alla fine del processo di secondo grado sei di loro sono stati condannati a 13 anni di prigione, un minorenne a due anni e, gli altri due, uno a 26 anni e uno a 19 anni e tre mesi.

Bonino e Pannella hanno messo inoltre in evidenza che la Commissione avrebbe voluto ma non ha potuto realizzzare un progetto per modernizzare il sistema giudiziario e penitenziario tunisino ma le autorità lo avrebbero rifiutato. E ancora, hanno segnalato che il programma di sostegno ai media tunisini sarà realizzato da un Centro nel cui consiglio di amministrazione siedono numerosi membri del Governo, mentre la stessa federazione internazionale dei giornalisti ha l'escluso l'associazione di categoria tunisina perché controllata totalmente dal potere.

A partire anche da questi fatti, Bonino e Pannella, hanno chiesto alla Commissione e al Consiglio di applicare l'Accordo di associazione nella sua interezza e letteralità, ovvero di rispettare l'articolo 2 che vincola l'aiuto europeo al rispetto dei diritti umani e della democrazia.

Già nel 2000 il Parlamento aveva chiesto a Consiglio e Commissione di "utilizzare tutti i mezzi previsti" dall'accordo "per ottenere il rispetto delle libertà democratiche e dei diritti dell'uomo."

Il Consiglio ha avuto modo di rispondere che sebbene l'articolo 2 sia un elemento essenziale dell'accordo, le misure previste in caso di violazioni dovrebbero essere prese solo in casi estremi.

Da qui la richiesta di Bonino e Pannella di utilizzare indicatori chiari e verificabili per indurre la Tunisia - e tutti i paesi terzi con i quali l'UE ha accordi di cooperazione - a rispettare gli standard internazionali.

Dal 1999 al 2003 la Tunisia ha ricevuto aiuti dall'Unione Europea per circa 400 milioni di euro.



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