Dobbiamo tutti ringraziare la Gran Bretagna per la scelta di autorizzare l’inizio della ricerca di clonazione di embrioni umani a fini terapeutici. Ed io, dalla carrozzina alla quale mi costringe il macigno della sclerosi laterale amiotrofica, personalmente, ringrazio il Primo Ministro Blair che consente a me e a milioni di persone in Italia e nel mondo di avere davanti una luce, se non per noi per coloro che saranno in futuro colpiti da malattie oggi incurabili.
Se fosse per il Vaticano (che le leggi le chiede), e i suoi portavoce Berlusconi-Rutelli (che le leggi le fanno, con il consenso, apprendiamo, di Giovanni Berlinguer) la possibilitĂ di una cura attraverso la clonazione terapeutica sarebbe, come in Italia, questione relativa al peccato e "dunque" al reato.
La legge 40/2004 sulla fecondazione assistita, che vieta tra l’altro la ricerca sulle cellule staminali embrionali e la clonazione terapeutica, è il frutto di una concezione confessionale che attraverso il referendum, promosso da Radicali italiani e dall’Associazione Luca Coscioni, può essere sconfitta.
L’Osservatore romano scrive oggi che quello che sta per iniziare in Inghilterra sarebbe "il tentativo di scardinare il progetto creativo di Dio sull'uomo". Non so a quale astratto "progetto creativo di Dio sull’uomo" si riferiscano. Trovo, invece, profondamente cristiano cercare cure per salvare dalla sofferenza e dalla morte milioni di vite. Trovo blasfemo equiparare l’incontro casuale tra il dna di due cellule a una persona umana, e insensata la proibizione di tecniche in grado di creare cellule staminali embrionali senza passare per la fecondazione, come nel caso della clonazione terapeutica.