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Staminali / clonazione terapeutica. Cappato: fermiamo il proibizionismo anche alle Nazioni Unite
Il divulgatore del primo esperimento di clonazione terapeutica al mondo ha firmato il referendum radicale ed è iscritto all’Associazione Luca Coscioni

Roma, 13 agosto 2004

• Dichiarazione di Marco Cappato, Segretario dell’Associazione Luca Coscioni

Mentre si discute dell’autorizzazione rilasciata in Gran Bretagna per realizzare la clonazione terapeutica, il fronte proibizionista, capeggiato dal Vaticano e dall’amministrazione Bush, sta già lavorando all’offensiva mondiale in sede di Nazioni Unite. E’ infatti già pronta la bozza di risoluzione da sottoporre all’Assemblea generale per la messa al bando della ricerca scientifica sugli embrioni umani che includerebbe la proibizione della clonazione terapeutica.

Nel silenzio generale degli organi di informazione italiani, già quattro mesi fa l’Associazione Luca Coscioni e il Partito radicale transnazionale, davanti alla Commissione Diritti Umani delle Nazioni Unite di Ginevra, avevano lanciato l’allarme organizzando un conferenza (la prima di questo genere tenutasi in una sede ONU) alla quale parteciparono due tra i massimi ricercatori mondiali: José Cibelli, divulgatore del primo esperimento al mondo di clonazione terapeutica realizzato in Corea, e Bernat Soria, il massimo esperto di ricerca con le cellule staminali per la cura del diabete.

In occasione di quella conferenza (i cui atti sono tuttora accessibili online sul sito dell’Associazione e alla quale parteciparono decine di delegati dei Paesi membri dell’ONU), presentammo non soltanto i risultati dell’esperimento coreano e lo stato dell’arte della ricerca internazionale, ma anche un appello contro la messa al bando della clonazione terapeutica che sta già raccogliendo le firme di scienziati e Premi Nobel. Il giorno dopo, il professor Cibelli venne a Roma a presentare il suo esperimento, insieme a Luca Coscioni. Senza che gli italiani abbiano potuto saperlo, Cibelli - che ha ancora la cittadinanza italiana e che se facesse le sue ricerche in Italia rischierebbe fino a 6 anni di carcere - firmò il referendum radicale e si iscrisse all’associazione Luca Coscioni.

Stiamo in questi giorni contattando alcuni tra i massimi scienziati italiani al fine di convocare con loro un appuntamento internazionale in grado di rafforzare e rilanciare opposizione contro l’offensiva vaticana e clericale. Ci auguriamo che tale appuntamento si possa tenere subito dopo la consegna delle 500.000 firme in Cassazione sui referendum abrogativi della legge sulla fecondazione assistita.



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