Ieri, la Rai è giunta perfino (con una sola e marginale eccezione) a censurare una nostra manifestazione relativa al comportamento di Mediaset sulla campagna referendaria e sul dibattito relativo alla legge sulla fecondazione assistita.
Ormai, purtroppo, le cose sono chiare e le promesse della RAI sono largamente disattese.
Diciotto giorni fa sospendemmo il nostro sciopero della fame in quello che ci parve un doveroso spirito di dialogo e di fiducia rispetto all’impegno personale assicurato dal DG Cattaneo. Ma adesso, mentre la lesione dei diritti dei cittadini risulta confermata e aggravata, non possiamo non fare presente che:
1) se è rimasta una soglia (a volte una soglia minima) di attenzione da parte dei Tg, questo, per la verità , è dovuto alla sensibilità dei direttori del Tg1 e del Tg2, ma ciò accadeva anche prima dell’intervento della Direzione generale;
2) le altre trasmissioni radiofoniche e televisive avrebbero dovuto, in queste 2 settimane, aprire spazi di dibattito, invece, c’è stata la sola eccezione di "Radioanch’io";
3) quanto infine ai Tg speciali che sono stati correttamente (ne diamo atto al Dott. Cattaneo) previsti e registrati, sono però stati trasmessi in orari tali da raggiungere solo frazioni marginalissime del corpo elettorale.
Di tutta evidenza, quindi, l’obiettivo che la stessa Rai aveva riconosciuto opportuno e necessario ( e cioè restituire alla maggioranza dei cittadini l’informazione "in contraddittorio" loro negata per mesi) è tuttora clamorosamente mancato.
A questo punto, valuteremo ogni iniziativa utile al ripristino del diritto dei cittadini ad esser informati, e ci auguriamo che (almeno un zona Cesarini) il Direttore Cattaneo voglia operare affinché le sue buone parole e le sue ottime intenzioni non vengano pressoché capovolte dagli effettivi comportamenti della sua azienda.