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sab 27 apr. 2024
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Sindaco Roccaraso. Capezzone. Due obbrobri.
Da una parte le norme italiane sulle carcerazione preventiva (che quattro anni fa cercammo di cancellare con un referendum), dall'altra il modo in cui vengono applicate anche in assenza dei requisiti previsti.

Roma, 17 agosto 2004

• Dichiarazione di Daniele Capezzone, segretario di Radicali italiani:

In questa triste vicenda, in cui un'altra famiglia piange una persona che non c'è più, vi sono almeno due obbrobri.

Da una parte, l'obbrobrio di norme in materia di carcere preventivo che farebbero orrore a qualunque paese democratico (e infatti lo fanno, visto che soprattutto per questo -oltre che per le condizioni delle nostre carceri e per la durata dei processi- l'Italia è ormai primatista di condanne presso le Corti internazionali). Quattro anni fa, cercammo di correggerle per via referendaria (in particolare, il meccanismo infernale per cui, tra sospensioni e rinvii, un cittadino può stare in carcere in attesa di processo fino a nove anni!!!), ma la mannaia della Corte Costituzionale (e il disinteresse di tanti politici che oggi piangono lacrime di coccodrillo) ce lo impedirono.

Dall'altra, c'è l'obbrobrio di come queste norme vengono applicate. C'è sempre, nei casi in cui viene disposta in Italia la custodia cautelare in carcere, un concreto pericolo (non solo la possibilità astratta, ma -ripeto- un concreto pericolo) di fuga, di inquinamento delle prove o di reiterazione del reato? Di tutta evidenza no, e da troppe parti ci si è abituati a usare la galera come strumento per estorcere confessioni.




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