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Carceri. Bernardini e Capezzone a Castelli. Ora basta: scatterà nostra denuncia
Ci vorrebbe un Ministro dotato del senso di reponsabilita' che mostrano ogni giorno detenuti, agenti di custodia e direttori.

Roma, 18 agosto 2004

• Dichiarazione di Rita Bernardini e Daniele Capezzone, tesoriera e segretario di Radicali italiani

- Un ministro incapace di fronteggiare una situazione difficile gioca la carta della provocazione;


- da trent'anni, i radicali sono nelle carceri al fianco di detenuti, agenti di custodia e direttori, curando il delicato fiore del dialogo e della nonviolenza.
Ora basta. Preannunciamo al Ministro Castelli che sarĂ  denunciato, e dovrĂ  rispondere in ogni sede delle sue affermazioni offensive e calunniose.

Delle due l'una, infatti. Se Castelli parla della nostra visita a Regina Coeli di sabato (70 minuti per raccogliere firme sul referendum sulla fecondazione assistita) è vittima di una grave topica. Da trent'anni, i radicali sono nelle carceri, al fianco di detenuti, agenti di custodia e direttori, che con tanta responsabilità fronteggiano una situazione esplosiva. Nelle carceri, Pannella e i radicali hanno curato e curano il fiore delicato del dialogo e della nonviolenza, fino a pagine commoventi, come quella -due estati fa- di migliaia di detenuti di 26 diverse nazionalità che affiancarono Pannella in un lungo sciopero della fame sui temi della leg alità costituzionale. Volesse il cielo che l'Italia avesse, prima o poi, un Ministro dotato del senso della legalità che mostrano -lo ripetiamo- detenuti, agenti di custodia e direttori. Ma -ahinoi- abbiamo invece un Ministro che confonde le visite dei radicali nelle carceri con le ronde delle "camicie verdi" o dei "ranger padani".

Se invece Castelli si riferisce al nostro dossier sulla situazione carceraria, viene da pensare al colpo di sole. Ma come? Le carceri scoppiano, il sovraffollamento esplode, emerge il dramma dei suicidi, e il Ministro -anziché provare a porre rimedio a una realtà malgovernata (in primo luogo da altri) per decenni- se la prende con chi la fa conoscere, la illustra, la denuncia, mettendo anche il suo Ministero in condizione di funzionare un poco meglio?

Un anno fa, l'incauto Ministro non trovò di meglio che evocare gli alberghi di lusso per descrivere la realtà delle nostre galere; stavolta, sceglie la carta della provocazione.

Ferma restando la denuncia, che presenteremo, gli ribadiamo l'invito a farsi una settimana di carcere. Gli basterĂ  poco per capire: qualche giorno in sei/sette in una cella di pochi metri, con una doccia a settimana. Poi ne riparliamo...





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