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Referendum. Cappato: “Censurato il boicottaggio della raccolta firme nei comuni, mentre si dibatte sul kamasutra embrionale”

Roma, 19 agosto 2004

• Dichiarazione di Marco Cappato, segretario dell’Associazione Luca Coscioni

"Il Senatore di Forza Italia Antonio Tomassini ha rotto gli indugi formali del trasversale fronte antireferendario e ha depositato la proposta di legge volta a (come recita il titolo speranzoso de La Stampa di ieri) "evitare il referendum", attraverso le "aperture nella maggioranza" (Il Messaggero di oggi).

L’uovo di Colombo, già propagandato da Carlo Flamigni, sarebbe il cosiddetto "ootide", o "pre-embrione", cioè un’entità del tutto sconosciuta alla comunità scientifica internazionale, sconosciuta a chi pratica la fecondazione assistita e soprattutto sconosciuta a chi sta facendo ricerca sugli embrioni umani per trovare una cura a malattie che uccidono centinaia di milioni di persone nel mondo.

Vista la rapidità di attenzione di una parte della stampa italiana per una proposta che sembra essere la trasposizione embrionale della giurisprudenza in materia sessuale della Sacra Rota, c’è da aspettarsi che si moltiplicheranno nelle prossime settimane questo genere di trovate.

Mentre si avviano dibattiti inutili su proposte inesistenti è rimasto un mese di tempo per raccogliere le 500.000 firme, con un ritmo di raccolta giornaliera che è attualmente un decimo delle 15.000 / 20.000 firme al giorno necessarie.

Ieri abbiamo pubblicato assieme a Radicali italiani i dati di un sondaggio realizzato telefonando a 676 comuni italiani, dal quale risulta che nelle segreterie degli 8.100 comuni non sono state raccolte nemmeno 10.000 firme, e che in oltre 2/3 dei comuni non è stata raccolta nemmeno una firma. E’ così confermato che nella stragrande maggioranza dei comuni, inclusi quelli amministrati dalla sinistra, non ha firmato il Sindaco, né uno solo dei consiglieri comunali o dei funzionari comunali, cioè le figure che sarebbero autorizzate a svolgere il servizio pubblico per autenticare le firme dei loro cittadini.

I risultati del sondaggio confermano che né i DS, né gli altri partiti nominalmente favorevoli al referendum - al di là di tanto più lodevoli quanto più rare eccezioni di militanti e dirigenti locali - hanno attivato le proprie organizzazioni per la raccolta delle firme. Sul boicottaggio dei referendum da parte di Fassino, e anche sulla scomparsa di Bertinotti dalla campagna, andrebbero organizzati confronti e dibattiti, quantomeno per evitare che restino scelte sconosciute alla loro stessa base. E invece è accaduto che i risultati del sondaggio, al contrario delle proposte di kamasutra embrionale alla Tomassini, siano stati censurati e non sia stato interpellato un solo dirigente della cosiddetta sinistra italiana per rendere conto di una situazione che rischia di portare dritto al fallimento della raccolta firme."



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