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Carcere / la risposta dei radicali piemontesi al ministro Castelli
Mellano: “il ministro chieda lumi ai suoi direttori, e poi, per favore, si scusi con noi!”

Torino, 20 agosto 2004

In questi quattro anni e mezzo della settima legislatura del Consiglio Regionale, il Gruppo Consiliare "Radicali – Lista Emma Bonino" in Piemonte, composto da Bruno Mellano e Carmelo Palma, ha effettuato un centinaio di visite ai 13 istituti di reclusione presenti sul territorio della Regione Piemonte: 5 volte ad Alba, 7 ad Alessandria San Michele, 6 ad Alessandria Don Soria, 7 ad Asti, 5 a Biella, 6 a Cuneo, 8 a Fossano, 5 ad Ivrea, 6 a Novara, 10 a Saluzzo, 11 a Torino, 5 a Verbania, 5 a Vercelli. Da quasi trent’anni, in base alla legge 354/75, art. 67, di riforma dell’ordinamento penitenziario i consiglieri regionali, alla pari dei deputati europei e nazionali, possono entrare in carcere per verificare le condizioni sia dei detenuti sia del personale. Le delegazioni radicali sono entrate sempre per vere e proprie visite ispettive generali degli istituti. In alcuni casi concentrando l’attenzione su temi specifici come la situazione del "41 bis" il famigerato carcere duro, le carenze d’organico degli agenti e delle figure professionali come gli educatori, i problemi strutturali ad Asti (mancato collegamento all’acquedotto comunale e carenza d’acqua), ad Alba ed Alessandria (pioggia all’interno delle strutture), il cattivo funzionamento delle docce (Cuneo). In questi anni le visite radicali non solo hanno contribuito a far emergere i problemi, ma si sono impegnati a trovarne le soluzioni, come con il collegamento realizzato dell’acquedotto comunale di Asti con il carcere di Quarto, l’assunzione di educatori professionali in carico alla Regione (primo caso in Italia!), l’individuazione dello strumento operativo della Cassa delle Ammende, il pronunciamento del Consiglio e della Giunta Ghigo per concorsi su base regionale per ovviare alle "fughe" al sud degli assunti ministeriali.

Il Consigliere regionale radicale Bruno Mellano ha dichiarato:

"Il lavoro sul carcere fatto da Radicali Italiani e da noi piemontesi in particolare meriterebbe, senza false modestie, un ringraziamento da parte del signor Ministro di Giustizia. Cito solo tre casi emblematici. Abbiamo attivato un ruolo di supplenza della Regione nella tragica mancanza degli educatori professionali, facendo stanziare per due anni consecutivi 600.000 euro alla Regione Piemonte per 22 educatori, tanto apprezzati dagli Istituti quanto necessari e inesistenti. Abbiamo sollevato la coltre di silenzio attorno alla Cassa delle Ammende affinché sia finalmente reso pubblico il documento-fantasma che è tuttora il regolamento della Cassa delle Ammende, 80 milioni di euro per progetti di reinserimento e di aiuto ai detenuti e alle loro famiglie. Il ministro Castelli aveva dichiarato, nel febbraio scorso, che il regolamento era pronto; attendiamo ancora oggi di poterlo leggere. Abbiamo prodotto l’approvazione unanime del Consiglio di un ordine del giorno affinché la Giunta Ghigo rappresenti al Governo l’urgenza e la necessità di concorsi su base regionale per l’assunzione degli agenti di polizia penitenziaria. Se il Ministro avrà la compiacenza di informarsi potrà certamente apprezzare il ruolo avuto da noi radicali in questi anni, e potrà constatare che, in tutte le dichiarazioni pubbliche dei funzionari locali dell’Amministrazione Penitenziaria, viene generalmente considerato importante ed utile. Dunque se il Ministro avrà occasione di acquisire le dovute informazioni sulle nostre visite agli Istituti piemontesi, poi potrebbe sentire l’esigenza di scusarsi! …e farebbe cosa buona e giusta!"



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