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Carceri: D’Elia, irresponsabile è la posizione del ministro Giovanardi

Roma, 20 agosto 2004

Alla dichiarazione del Ministro per i Rapporti col Parlamento, Carlo Giovanardi, il quale ha definito "inqualificabile l'iniziativa dei radicali di andare a raccogliere le firme per il referendum nei penitenziari italiani e l'invito ai detenuti di fare uno sciopero della fame", ha così replicato Sergio D’Elia, Segretario di Nessuno tocchi Caino e membro della Direzione di Radicali Italiani:

"Una giornata di sciopero della fame e di raccolta firme sul referendum nelle carceri è l’esatto opposto della posizione provocatoria e irresponsabile che il ministro Giovanardi ci imputa. C’è un solo modo per evitare che il carcere diventi luogo di violenza e di disperazione, ed è rendere il più possibile partecipi i detenuti della vita civile del proprio paese. E’ quello che i radicali hanno con rigore e responsabilità fatto da quando esistono. Se dovesse prevalere la visione che appare essere di Giovanardi per cui i detenuti sarebbero cittadini di serie B che non hanno diritto a firmare i referendum e il carcere una discarica dove buttare i rifiuti della società, allora davvero il rischio sarebbe quello di sempre più atti di violenza, si autolesionismo e di suicidio dietro le sbarre. Intanto segnaliamo che sono le ore 15 e 25 di venerdì e non abbiamo ancora ricevuto nessuna risposta alle 30 istanze avanzate ieri nei confronti di altrettanti direttori di carcere perchè sia consentita domenica ai detenuti che ne hanno diritto la sottoscrizione del referendum contro la legge sulla fecondazione assistita. Diciamo che siamo in attesa di 30 smentite alle parole di Giovanardi."



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