Premesso che, sulla vicenda Battisti, il mitico mandato di cattura europeo a poco sarebbe servito; e premesso -ancora- che trovo un po' curioso il comportamento di chi (e non mi riferisco certo al Ministro della Giustizia, in questo caso) prima veste panni garantisti (tanto a destra quanto in parte della sinistra) e poi -però- invoca l'immediata operatività di uno strumento (il mandato d'arresto europeo) devastante per le garanzie individuali; premesso tutto questo, resta una curiosità.

E' noto a pochi il modo di procedere a-democratico (e in molti casi anti-democratico) delle istituzioni europee. Ed è noto a pochi il fatto che il Parlamento europeo, unico organo eletto direttamente dai cittadini, non decide alcunché, mentre tutte le decisioni più rilevanti sono affidate alle scelte dei rappresentanti ministeriali in riunioni (riservate, non pubbliche) del Consiglio dell'Unione Europea.

Tra le tante forme di cooperazione poliziesca e giudiziarie (prive di qualunque verifica democratica ex ante o ex post, e quindi tecnicamente eversive se fossero adottate in questo modo in ciascuno degli ordinamenti nazionali) c'è, appunto, il mandato di cattura europeo.

Bene, questa misura è stata approvata dal Consiglio dell'Ue non solo all'unanimità, non solo in seduta segreta e senza dibattito, ma addirittura ...nel corso di un pranzo dei Ministri interessati!

Che faceva il Ministro Castelli? Perché strilla contro il "mandato d'arresto di Forcolandia" quando si trova sul pratone di Pontida o a Radio Padania, e poi invece tace (forse aveva la bocca piena?) nei pranzi in cui tutto ciò viene deciso?