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Procreazione, referendum. Pannella: un applauso ai Parlamentari e agli esponenti politici dei Ds.
Un applauso ai Parlamentari e agli esponenti politici dei Ds che danno finalmente voce non solamente al popolo italiano ma in primo luogo a quello dei Ds, della “sinistra” e dei liberali e dei democratici di ogni schieramento.

Bruxelles, 23 agosto 2004

• Dichiarazione di Marco Pannella

Eppur si muove. Finalmente il corpo dei Ds si muove, e per questo siamo davvero felici e non insisteremo certo ora nella analisi e nella conseguente messa sotto accusa del comportamento politico del partito-Ds attraverso quattro mesi di pratico sabotaggio della messa a disposizione del popolo italiano (ed in particolare di quello di "sinistra") dell’unico strumento esistente per abbattere con un vastissimo e profondo slancio popolare ed "unitario" la leggiaccia sulla fecondazione, che invece continua ad avere vita troppo tranquilla.

Ribadiamo che ancor oggi, malgrado il tempo irresponsabilmente perso e fatto perdere, in soli due o tre giorni sarebbe possibile travolgere politicamente con milioni di firme questo parto mostruoso della componente di destra della partitocrazia, mentre finora -se si eccettuano molte individuali autorevolissime "adesioni" e dichiarazioni- si è affermata la politica di sabotaggio che è stata quella del segretario del partito, delle "organizzazioni di massa" e dell’esercito dei 180mila consiglieri comunali, dei 2 milioni di dipendenti degli enti locali delegabili come autenticatori, e per finire del corpo dei sindaci (cosa che mi ha recentemente indotto a chiedere all’Anci se non si fosse ormai trasformata in ANPI, cioè in Associazione Nazionale dei Podestà d’Italia).

Dunque, tutto è bene quel che finisce bene. L’iniziativa testè annunciata di chiedere intanto (ma entro quando?) ai consiglieri comunali di rendere possibile ai cittadini di apporre un numero sia pur minimo ma certo determinante di firme è molto positiva. Avrebbe solo il difetto di averci fatto faticare un po’ troppo a lungo finora, con ciò contribuendo ad annullare le sottoscrizioni di ben 150 mila cittadini (quelle raccolte prima di luglio).

Ora ci auguriamo di avere notizia di tutto ciò anche dai telegiornali e nei grandi dibattiti (per esempio, nelle "Feste de l’Unità", e ovunque sia necessario, in Parlamento e nei notiziari radiotelevisivi -non solo quelli di Radio Radicale-).

E di fronte a questa iniziativa, chiederemo subito una riunione del Comitato referendario "comune" per sostenerla, anche d’intesa con le organizzazioni e le personalità che hanno deciso di puntare sul referendum di abrogazione totale della legge.

Subito dopo, occorrerà occuparsi della difesa della volontà non solo popolare ma si può ben dire "generale", affinché la Corte costituzionale innovi i suoi comportamenti tornando a difendere anziché offendere Costituzione, diritto e diritti del popolo italiano.

Ora, intanto, ascolteremo con moltiplicata curiosità e con fiducioso interesse, anche prima del suo intervento alla "Festa de l’Unità" un Fassino che avrà sicuramente la forza di far quello che il popolo comunista riuscì ad ottenere in extremis nel 1974 da Enrico Berlinguer e dal suo partito.


la dichiarazione di esponenti DS sul referendum


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