La seria ricerca dell'Eurispes conferma quel che da anni andiamo sostenendo. Dinanzi ad un consumo di massa, che coinvolge milioni di persone, la risposta proibizionista è non solo fallimentare, ma ormai tecnicamente impossibile. Anzi, incrementa e rilancia proprio quel che pretenderebbe di estirpare.
A maggior ragione, le cose peggiorerebbero se fosse introdotta la "legge Fini": in quel caso, un ragazzo con sei-sette spinelli si ritroverebbe dinanzi all'alternativa "o carcere o comunità di recupero". E quindi diverrebbero tecnicamente carcerabili centinaia di migliaia, al limite milioni di persone.
Per questo, un governo serio dovrebbe stanziare grandi risorse sull'informazione. Il punto non è demonizzare né mentire ai giovani dicendo che "farsi una canna" o "farsi una pera" di eroina è la stessa cosa. Chiunque vada a dire queste cose ad un ragazzo otterrà un solo risultato concreto: quello di perderne la fiducia. Sarebbe invece opportuna una grande campagna di informazione sulle caratteristiche delle diverse sostanze e sui diversi (maggiori o minori) rischi legati alle varie forme di abuso.
Prim'ancora dell'auspicabile legalizzazione (unico strumento utile a sconfiggere micro e macro-criminalità ), questo sarebbe un primo passo nella direzione della ragionevolezza.