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Radicali/Salerno: plauso alle iniziative ed al lavoro della UIL sul SERT
Maddaloni sul percorso di civiltà indicato dai radicali per il trattamento della tossicodipendenza a Salerno.

Salerno, 24 agosto 2004

Una buona notizia (ed era ora che vi fosse) il sopralluogo nelle strutture del SERT di Torre Angellara del dott. Carlo Petrella, su mandato dell’Assessore Regionale alla Sanità Rosalba Tufano, al fine di verificare l’idoneità della struttura ad ospitare il presidio sanitario a beneficio dei tossicodipendenti e le più generali questioni che interessano la dislocazione dei SERT in Provincia di Salerno.

Prezioso, dunque, il lavoro di Vincenzo Maddaloni, della UIL FPL, grazie al cui lavoro decisivo questo "passo" istituzionale è stato compiuto.

Nel corso del 2003 i Radicali dell’Associazione "Antonio Russo" hanno visitato con continuità le strutture del SERT salernitano, anche in occasione delle battaglia radicale (conclusasi con successo) perché il metadone fosse messo a disposizione anche dei tossicodipendenti detenuti nel carcere di Fuorni. Due le questioni aperte, RIMASTE TALI MENTRE SI CHIUDE IL QUINTO ANNO DI GOVERNO DI CENTRO-SINISTRA SULLA SANITA’ REGIONALE:

1) L’ infelice ed illegale collocazione del SERT salernitano a Torre Angellara, mentre esistono pacchi di documenti nei quali gli uffici competenti dell’ ASL certificano l’ inagibilità della struttura (piano terra SERT, piano primo gattile, piano secondo canile). Individuata la strutture dell’ ex Preventorio Marino, in Via Leucosia, il sedicente "Comitato di Quartiere di Mercatello" – autonominatosi tale (a Salerno come è noto, ma sarà terreno di altro impegno radicale, non esistono le circoscrizioni) – prese a raccogliere firme per scongiurare il minacciato trasferimento del SERT nel quartiere). All’ iniziativa risposero i Radicali, che il 20, 21, 22 Dicembre 2003 raccolsero più di trecento firme di cittadini che chiedevano, viceversa, l’indispensabile passaggio idoneo a garantire una sistemazione dignitosa al SERT salernitano.

2) La necessaria apertura dei SERT di Pontecagnano e di Mercato San Severino, prevista da anni dal piano sanitario aziendale e mai attuata causa le inerzie della Regione e le resistenze delle due Amministrazioni Locali. Così com’è, il SERT svolge più un ruolo di ordine pubblico che effettivamente sanitario: non c’è modo di somministrare le terapie metadoniche -data l’ esorbitante affluenza di utenti rispetto al personale e le lunghe distanze che rendono impossibili accessi giornalieri – con l’ attenzione e la cura che simili trattamenti impongono.

Michele Capano, membro del Comitato Nazionale di Radicali Italiani e Segretario dell’Associazione Antonio Russo, ha dichiarato: "Da tempo i Radicali, a Salerno, richiamano l’attenzione pubblica – istituzionale e civile - sul fronte "SERT".

Lo fecero nel 1998, all’atto del semplicistico e populista trasferimento – voluto dal sindaco DS Vincenzo De Luca- da via Pio XI a Torre Angellara. Ci si illuse, allora, di risolvere il problema della tossicodipendenza a Salerno come certe massaie risolvono quello della sporcizia, nascondendola sotto divani e poltrone: si "cacciarono" i "drogati" lontano dalla vista della cittadinanza "bene". Il circolo radicale "Non mollare", con Stefano Amendola, propose insieme all’allora capogruppo di Forza Italia al Comune Gigi Casciello e all’ex Sindaco socialista Vincenzo Giordano una ristrutturazione che puntava su diversi "sportelli" SERT: sia in più quartieri a Salerno che in altri Comuni , e poi su unità leggere, su distributori automatici di siringhe sterili…la logica dell inclusione sociale contrapposta a quella del ghetto. Ma i "progressisti" salernitani voltarono la testa dall’altra parte.

Nel 2003, con l’Associazione Radicale "Antonio Russo", abbiamo affrontato la questione "tossicodipendenza-carcere" (che paradossalmente ha aumentato il carico di lavoro del SERT di Salerno, che prima non si occupava dei detenuti), risollevato le questioni "trasferimento" e "nuovi SERT", risposto alla triste, miope, e stracciona iniziativa del sedicente "Comitato di Quartiere di Mercatello". Vincenzo Maddaloni e la UIL ci furono in quell’occasione vicini.

Nella Primavera 2004, in occasione delle passate elezioni provinciali i Radicali posero come condizione del patto di governo della Provincia stipulato con il candidato di Forza Italia Antonio Cuomo, la creazione di una Agenzia Provinciale per le Tossicodipendenze che finalmente affrontasse i due fronti di lavoro aperti. Gli elettori (famiglie dei tossicodipendenti comprese) hanno scelto altrimenti.

Oggi, mentre saluto la "visita" di Petrella e mi complimento con Vincenzo Maddaloni per il lavoro in corso, devo anche dire che dubito dell’evoluzione positiva della situazione. Di certo se le iniziative intraprese non approdassero ad alcun esito, i Radicali dell’Associazione Antonio Russo non attenderanno altri anni per occuparsi nuovamente, e con la serietà che il tema impone, della condizione sanitaria dei tossicodipendenti a Salerno".



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