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Procreazione: Capezzone risponde ad Andreotti e Schifani

Roma, 25 agosto 2004

• Dichiarazione di Daniele Capezzone, segretario di Radicali Italiani

- Al senatore a vita: nessun cartello laicista. Semmai, l'immensa maggioranza degli italiani (inclusi i cattolici) respingerà la crociata in corso contro il referendum e contro le libertà individuali. E sarà una vittoria senza sconfitti, perché tutti conquisteremo una libertà in più, come con il divorzio.

- A Schifani: no alla Cirami della bioetica, a leggine inutili e sbagliate per esigenze di fazione. Dal "partito liberale di massa" al "partito liberale di Carrara", marmoreo e unanime su posizioni oscurantiste? Sue posizioni opposte a schiacciante maggioranza di elettori ed elettrici di FI.

No, decisamente non ci siamo. Ciascuno con i suoi toni e con la sua eleganza -toni ed eleganza molto diversi, non c'è dubbio-, il senatore a vita Andreotti e il capogruppo di Forza Italia a Palazzo Madama Schifani si schierano a favore della leggina truffa ammazza-referendum.

Al senatore Andreotti mi permetto di dire che non c'è nessun rischio di dare vita ad un "cartello laicista". Semmai, con il referendum, si manifesterà una immensa maggioranza di cittadini (laici e cattolici) ragionevoli, capaci di distinguere le proprie personali convinzioni dalla necessaria laicità delle leggi dello Stato: e questa maggioranza metterà democraticamente in minoranza chi ha invece cercato una inutile e pretestuosa nuova crociata contro le libertà individuali. E sarà (secondo tradizione radicale) una vittoria senza sconfitti: perché tutti conquisteremo una libertà in più e dei divieti in meno.

Discorso diverso per il senatore Schifani, che, con il piglio di chi non ha tempo da perdere, spiega che bisognerà sbrigarsi per "bloccare il referendum". Voglio dirgli che non c'è bisogno di una Cirami applicata alla bioetica, di una leggina inutile e sbagliata approvata a tempi di record per esigenze di fazione. Si ricordi che il suo schieramento si chiama "Casa della libertà" (spero non "provvisoria"), e che il suo polo nacque (nel lontano '94) con l'ambizione di costruire il "Partito liberale di massa". Mi pare che si stia invece realizzando la sarcastica previsione di Alfredo Biondi, che previde -piuttosto- l'avvento di un "Partito liberale di Carrara", cioè marmoreo e unanime. Marmoreo e unanime, quel che è peggio, su posizioni oscurantiste che -ne sono certo- ripugnano alla stragrande maggioranza degli elettori e delle elettrici di Forza Italia.



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