Sia rotta la conventio ad excludendum in atto contro Pannella, Bonino e movimento dei diritti umani e civili.
Il discorso di oggi di Maurizio Gasparri e la sua ulteriore "apertura" ai radicali sono seri, ragionevoli e intellettualmente onesti. Voglio ancora una volta dare atto a lui, come in Forza Italia a Sandro Bondi, dell'impegno che stanno mettendo in campo in questo senso, e che va a loro onore.
D'altra parte, ribadisco che occorrono fatti compiuti, gesti concreti per avviare seriamente un "dialogo" tra radicali e Casa delle libertà . Occorre rompere la "conventio ad excludendum" pesantemente in atto contro Marco Pannella, Emma Bonino e il movimento referendario dei diritti umani e civili.
Ripeto: si dimostri con uno, due fatti concreti, con gesti sostanziali, che la "conventio" è rotta, che appartiene al passato, che la si è superata di slancio: subito sopo, sarà possibile "dialogare" e iniziare a ragionare in termini di "contratto politico".
E' la medesima offerta che, in termini di metodo, i radicali non cessano da lustri di fare ad entrambi gli schieramenti, e che nel 1993 portò alla realizzazione di un contratto politico con il Governo Amato: quel "contratto" era basato sulla politica relativa all'ex-Jugoslavia, sull'attuazione del referendum sulla droga e sull'avvio all'Onu delle grandi battaglie verso la Corte penale internazionale e la moratoria universale della pena di morte.